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Festival della Musica Popolare del Sud II Edizione
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È chiaramente incamminato sulla strada che lo porterà a divenire un’autentica istituzione culturale di riferimento il Festival della Musica Popolare del Sud, recentemente conclusosi, quest’anno solo alla sua seconda edizione, ma già con straordinari fermenti e prospettive di espansione. «Se la prima edizione è stata dedicata agli aspetti sociologici e territoriali del folclore musicale – ci spiega Aurora De Magistris, ideatrice e curatrice dell’evento – con convegni di approfondimento che hanno avuto protagonisti anche docenti universitari, quest’anno oltre ad un pubblico triplicato in occasione del concerto di Carlo Faiello e del gruppo folcloristico salentino “Alla bua”, sono state messe le basi per ben due rassegne». Quali? «Una prima, sulla canzone classica napoletana, con una programmazione lunga l’intero anno, per lo studio, l’approfondimento, la ricerca e gli eventuali completamenti e correzioni storiche, di unaparticolare forma di arte nobilissima e ricca, pur culturalmente trascurata. Infatti, a Napoli esiste sull’argomento un archivio sonoro, ma non svolge altro compito che la conservazione documentaria. La seconda sarà dedicata al teatro popolare, altra preziosa fucina di idee e modalità, e si svolgerà nel mese di giugno, all’aperto». I luoghi prescelti? «La magnificenza del Real Bosco di Capodimonte che così perseguirà sempre più la sua precipua finalità, fortemente voluta dal direttore Sylvain Bellenger, di vanto mondiale e patrimonio locale pienamente goduto dai cittadini».
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