Affacciata sul golfo di Napoli, prospiciente il Vesuvio, Castellammare di Stabia ha un invidiabilissimo lungomare dove trova sede un delizioso chiosco della musica (o “cassa armonica”, come pure comunemente viene detto) ivi collocato agli inizi del secolo scorso, già restaurato, ma via via, purtroppo, abbandonato impietosamente agli oltraggi del tempo. Monumento simbolico della città, grazie anche al contorno verdeggiante e marittimo non può non ricordare la costruzione analoga nella Villa Comunale del vicino capoluogo, dove si esibiva lo storico direttore d’orchestra Raffaele Caravaglios con i suoi musicisti, e suggerire anche l’atmosfera di festa, aggregazione, compiacimento e cultura che, ospitando doverosamente concerti pubblici, genererebbe, in stridente contrasto con il silenzioso abbandono in cui, invece, per tanto lungo tempo lo si è visto. Fortunatamente proprio in questi giorni i lavori di ripristino dell’elegante struttura, così daridarla alla città nuovamente nel suo fulgore. Ascolteremo concerti sul bel lungomare di Castellammare di Stabia? È necessario ricordare l’azione di coesione umana, appartenenza civile, rasserenamento dello spirito, orgoglio cittadino, nazionale ed universale che può l’arte dei suoni? Ed il suo effetto di valorizzazione dei luoghi? E di miglioramento della vivibilità? E se poi tale esempio sapesse essere di stimolo per vivificare similmente anche la Villa Comunale napoletana? «La bellezza salverà il mondo» è stato notoriamente scritto. Sarebbe già magnifico potesse impreziosire quei luoghi meravigliosi esaltandone il richiamo turistico, ma, soprattutto, deliziando raffinatamente l’animo di tante persone.
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