I ’Syria Files’ di Finmeccanica
 











Una rete di comunicazione formidabile al servizio di un regime sanguinario, che stermina e tortura i suoi cittadini. Quindicimilaottocento morti in sedici mesi: è questa la contabilità della guerra civile in cui è sprofondata la Siria a partire dal 18 marzo 2011, quando le forze governative hanno cominciato a sparare sulla popolazione. E anche oggi gli apparati della repressione possono contare sulla tecnologia avanzata italiana, fornita dalla Selex Elsag del gigante Finmeccanica. Lo rivela un database di 2.434.899 documenti ottenuti da WikiLeaks: sono i "Syria Files" a cui "l’Espresso" ha avuto accesso esclusivo per l’Italia.
Dalle centinaia di migliaia di missive spuntano i rapporti commerciali tra Selex Elsag e l’ente del regime Syrian Wireless Organisation. Una mail interna dei siriani lascia capire come componenti del sistema fornito dalla Selex siano stati ordinati per essere spediti alla polizia di Muadamia, un sobborgo di Damasco, proprioa ridosso dei giorni in cui era teatro di violenti scontri. I vertici italiani di Selex e Finmeccanica erano consapevoli che i loro prodotti sarebbero finiti nelle mani dei pretoriani di Bashar al-Assad? Un’altra e-mail preannuncia l’arrivo degli ingegneri della Selex a Damasco, per istruire all’uso della rete di comunicazione, da impiegare anche sugli elicotteri: porta la data del febbraio 2012, quando il dramma del paese era già diventato un caso mondiale.
Finmeccanica ha venduto alla Siria uno dei suoi prodotti leader: il sistema Tetra, una rete per le comunicazioni che permette conversazioni e trasmissione di dati e ha avuto un successo commerciale mondiale. E’ affidabile, sicuro e garantisce il funzionamento in qualunque situazione. Non è un apparato dichiaratamente militare, ma può diventarlo: permette comunicazioni criptate a prova di intercettazione e collega qualunque veicolo, elicotteri inclusi. Alcune componenti di Tetra, come i programmi di cifratura, sono "dual use" el’esportazione deve essere autorizzata dal governo italiano. Il contratto con Damasco risale invece al 2008, quando il feeling tra l’Italia e la Siria era ottimo e la primavera araba lontanissima. L’accordo da 40 milioni di euro venne siglato con una società greca, la Intracom-Telecom, e prevede la fornitura di Tetra alla Syrian Wireless Organisation, l’ente del governo siriano. Le mail rivelate adesso da WikiLeaks mostrano come i rapporti con la casa madre italiana per il programma siriano siano stati intensi e continui.
Lo schema del business è semplice: Selex e la greca Intracom vendono Tetra alla Syrian Wireless Organisation attraverso la branca siriana della ditta di Atene: la Intracom Siria. Proprio da questa azienda viene inviato in magazzino un ordine per 500 radio mobili VS3000 della Selex. «Questa fornitura andrà al deposito della polizia di Muadamia», recita il messaggio, che porta la data del 7 maggio 2011. Pochi giorni prima Muadamia era stata teatro di rivolte controla dittatura e in Siria, ormai, dilagava il fuoco della ribellione. A fine maggio 2011, i siriani si mostrano interessati «a un’espansione del 25 per cento del progetto», senza peraltro specificarne le finalità. Il 25 luglio, Selex fa sapere di essere disposta a parlarne con la Syrian Wireless Organisation.
Dalla scorsa estate i combattimenti aumentano, viene assediata la città di Hama con la morte di oltre cento civili. Da Damasco premono per avere i sistemi di cifratura Tea3, necessari per criptare le comunicazioni. Li domandano alla Selex per settimane, ma per questi apparati che possono avere impiego militare è necessario il via libera del governo di Roma. E, recitano le mail, «la decisione finale delle autorità italiane è stata rinviata a fine giugno». Quando alcune componenti da riparare vengono spedite negli stabilimenti di Firenze, i siriani ne cancellano la memoria «per ragioni di sicurezza». E’ solo una procedura di tutela della riservatezza o i terminali contenevano daticompromettenti? Certo è che, per l’assistenza tecnica, i greci indirizzano Damasco sull’Italia: «E’ meglio chiedere al venditore (Selex) perchè qui non abbiamo la necessaria esperienza con la tecnologia Selex».
Infine un messaggio del 2 febbraio 2012 annuncia l’arrivo a Damasco degli ingegneri della Selex per istruire i tecnici della Intracom Syria sull’uso di varie componenti della tecnologia Tetra, tra i cui i terminali degli elicotteri. Nell’e-mail non si specifica se si tratti di elicotteri della polizia o anche militari. I velivoli di entrambi i corpi però stanno avendo un ruolo chiave nella repressione: i mitragliamenti dal cielo contro ribelli e popolazione sono segnalati da tutti gli osservatori. Il giorno dopo nella sola città di Homs vengono massacrati 200 civili. Stefania Maurizi
I documenti e le mail tra il regime siriano e la Selex, società del gruppo Finmeccanica
Il contratto per la fornitura alla Siria di Bashar al-Assad della tecnologia Tetradell’azienda Selex Elsag (gruppo Finmeccanica) risale al 2008, ben prima che esplodesse la violenza contro i manifestanti che si oppongono al regime, ma le email nel database ottenuto da WikiLeaks dimostrano che forniture, assistenza e addestramento vanno avanti anche quando ormai la Siria è in piena guerra civile. La protesta contro il regime scoppia il 18 marzo 2011, il 22 aprile a Deraa vengono massacrati 72 civili nelle dimostrazioni contro il regime. Nell’ottobre 2011, i siriani chiedono a Selex degli accessori per gli elicotteri (’choppers’). L’azienda italiana ha problemi nella fornitura perché dovrebbe ricorrere a tecnologia americana e le sanzioni Usa contro la Siria impediscono la spedizione di quel materiale Nel maggio 2011, i siriani sono interessati a un’espansione del progetto Tetra del 25% Il 25 luglio 2011 la Selex Elsag fa sapere ai siriani che l’estensione del 25% del contratto può essere parte della discussione con la Syrian Wireless Organisation, l’ente del regimeche è l’utente finale della tecnologia Tetra.
Nel database ottenuto da WikiLeaks è presente un’email del giugno 2011 che ha come allegato alcuni documenti "strictly confidential" (strettamente riservato) in cui è raffigurato il progetto dettagliato della rete Tetra della Selex per la Siria, con tanto di centraline, stazioni radio, collegamenti.
Selex ha venduto la tecnologia Tetra alla Siria insieme all’azienda greca ’Intracom Telecom’ che ha una branca siriana ’Intracom Siria’, il cliente finale di Selex è l’ente del regime Syrian Wireless Organisation. Il 7 maggio 2011, la Intracom Siria invia un ordine in magazzino per radio mobili VS3000 Selex destinate al «deposito della polizia di Muadamia». Pochi giorni prima, Muadamia era stata teatro di scontri tra i manifestanti e le forze del regime.
I siriani chiedono il sistema di cifratura Tea3, che protegge le comunicazioni che avvengono sulla rete Tetra. Ma il partner greco della Selex fa sapere che «la decisione finale delleautorità italiane è stata spostata alla fine di giugno [2011]». Tea3 è una tecnologia che per essere esportata fuori dai confini italiani richiede una licenza governativa, perché i sistemi di cifratura possono avere un uso civile, ma anche militare.
La tecnologia e le competenze tecniche di Selex sono fondamentali per la Siria di Bashar al-Assad: il partner greco della Selex nell’affare con i siriani non ha le capacità tecniche necessarie per gestire il sistema Tetra.
La tecnologia Tetra gioca un ruolo anche in un settore vitale per il regime siriano: quello del petrolio. Alla fine di dicembre 2011, i siriani hanno la necessità di collegare la rete interna delle comunicazioni della Syrian Petroleum Company con il centro TETRA di Der Ezzour (o Deir Alzor). I siriani non sono sicuri di avere le competenze tecniche per farlo, si preparano a chiedere assistenza alla Selex. La situazione di Deir Alzor desta preoccupazione. I siriani annotano: «Deir Alzor non è una città calma [c’ègente armata ovunque], meglio andare lì con una soluzione già chiara». Tre mesi dopo questo messaggio, la Syrian Petroleum Company è stata colpita dalle sanzioni dell’Unione Europea per aver fornito supporto finanziario al regime. Era anche l’azienda usata dall’Eni per importare petrolio siriano in Italia, prima che le sanzioni la colpissero.
A febbraio 2012, quando ormai la Siria è in un bagno di sangue, gli ingegneri Selex volano a Damasco per istruire i siriani su Tetra e consegnare componenti tecnici di Tetra per gli elicotteri.
Altra azienda del gruppo Finmeccanica che sembra sapersi muovere sulla Siria è la Selex Sistemi Integrati. In questa email si parla dei rapporti con la società ’EastMed Cast International’ fondata a Jebel Ali, zona franca di Dubai. EastMed è una società di uno dei gruppi d’affari più importanti della Siria: l’Alfadel Group, fondato e guidato da Adib Alfadel, nominato nel 2005 Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e molto attivonella promozione del business Italia-Siria. L’Alfadel Group è anche azionista della potente Cham Holding, il cui uomo forte era Rami Makhlouf, cugino del presidente Assad e uomo d’affari più potente della Siria. Secondo il Financial Times, controllava ben il 60 percento dell’economia della Siria attraverso la sua ragnatela di holding e per le aziende straniere era praticamente impossibile fare affari nel Paese senza il suo consenso.

 

 









   
 



 
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