Riforma del Senato, intesa dopo la bagarre: ampliati di un terzo i tempi per la discussione
 











Dopo la bagarre in aula contro i tempi forzati, il lancio dei fascicoli dai banchi di Sel e le polemiche scatenate dalle opposizioni che ieri sera hanno portato alla sospensione della seduta, stamani la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha concesso tempi aggiuntivi da utilizzare nelle votazioni sul disegno di legge per le riforme costituzionali in corso a Montecitorio. I singoli gruppi avranno a disposizione un incremento di un terzo del tempo già stabilito, che si tradurrà in cinque minuti suppletivi per ciascun gruppo in ogni votazione (l’estensione non riguarderà gli interventi a titolo personale). La presidente ha registrato una apertura sulla questione dei tempi aggiuntivi, e ha espresso l’auspicio che questo "possa favorire il dibattito nel merito delle proposte, superando atteggiamenti ostruzionistici".
Nel corso della conferenza dei presidenti dei gruppi, Roberto Speranza (Pd), ha espresso una "apertura unilaterale"all’allargamento dei tempi, precisando peraltro, che "tremila subemendamenti sono di natura ostruzionistica e non di merito". Il Pd, dunque, chiede per primo di dare tempi aggiuntivi ma mette paletti chiari: "Di fronte a una tentazione di porre veti per bloccare le riforme, il Pd dice no. Il Pd non ci sta e siamo pronti alla più forte battaglia politica in parlamento. Il gruppo del Pd esprime un’opinione favorevole rispetto alla concessione di tempo aggiuntivo ai gruppi di minoranza, io per primo ho espresso parole di apertura a questa ipotesi. C’è un diritto giusto e sacrosanto delle opposizioni di dire la loro, ma poi c’è anche un diritto della maggioranza a poter vedere i provvedimenti che vanno avanti. Su questo esprimo grande preoccupazione: che possano essere presentati subemendamenti ogni mattina. In modo unilaterale io ho detto sì a non perdere l’ultima occasione di trasformare il dibattito in quest’aula in un dibattito vero di cui andare orgogliosi. Da deputato mi sonovergognato delle liti e dei tumulti. C’è ancora un margine ma è molto stretto. Chiedo ai gruppi di opposizione di riflettere".
Secondo il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, "nonostante Matteo Renzi, la maggioranza ha fatto marcia indietro, concedendo graziosamente tempo supplementare" al dibattito. Si tratta comunque di un "fatto positivo".
Ma i deputati del Movimento 5 Stelle non sembrano affatto soddisfatti dall’allargamento dei tempi: tutti stanno intervenendo a raffica sul processo verbale, a testimonianza che non intendono rinunciare all’ostruzionismo. E infatti, la risposta dei pentastellati alle parole di Speranza arriva presto ed è negativa: "La richiesta è tardiva perché noi abbiamo subìto violenza e quando si subisce una violenza la reazione è legittima". Il grillino Danilo Toninelli non lascia margini di trattativa: "Vi chiediamo di fermare" il tour de force in aula con sedute notturne, perché "la notte si ruba in casa, si rubano le pecore, non si riforma laCostituzione. Voi siete dei ladri della democrazia, volevamo cambiare la Costituzione insieme, avete detto di no, ora noi diciamo di no a voi".r









   
 



 
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