Legge di stabilità, ecco tutte le regalie Dalle scuole private alle tasse dei politici Certo, l’aria è cambiata. Sono lontani i tempi in cui, con una giusta segnalazione, era possibile far piovere fior di quattrini sul proprio collegio, per la felicità degli elettori votanti. Ma anche nella prima finanziaria dell’era Renzi - grande classico dell’assalto al bilancio dello Stato - i parlamentari (ma soprattutto il governo) non hanno mancato di dare qualche soddisfazione agli amanti del genere. Quanto meno con uno stile più sobrio che in passato. E pazienza se le regole contabili vietano di inserire nella manovra interventi locali o troppo settoriali: in Italia nessuno come chi fa le leggi è tanto libero di trasgredirle. PRO DUOMO SUA Grazie a un emendamento del deputato dem Giovanni Sanga, le erogazioni liberali effettuate a favore dei partiti, già incentivate dalla legge che abolisce il finanziamento pubblico, "continuano aconsiderarsi detraibili anche quando sono effettuati dai candidati e dagli eletti alle cariche pubbliche". Il motivo? Gli statuti di alcuni partiti prevedono versamenti obbligatori e c’era il rischio che alcuni uffici tributari, contestando la volontarietà dell’erogazione, non ammettessero la deduzione fiscale. «In questo modo eviteremo contenziosi» rivendica il parlamentare. E in effetti si tratta di un chiarimento fondamentale per i politici - come quelli di Pd, Lega o Sel - che mensilmente devono dare parte dello stipendio alla “ditta”. Adesso tutti quanti potranno scalarsi senza preoccupazioni fino a 7.800 euro di tasse l’anno. Va invece ascritto al governo (e al ciellino ministro Lupi, a quanto si sussurra) l’aumento dei fondi per la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano: il decreto Sviluppo del governo Monti, in vista di Expo, stanziò per la manutenzione 15 milioni fino a quest’anno. Da gennaio ce ne saranno altrettanti per il prossimo biennio. E pazienza se nel 2016l’Esposizione universale sarà già finita. La palma del pragmatismo spetta al pontino Federico Fauttilli, deputato di Per l’Italia, la scissione "cattolica" degli ex montiani di Scelta civica. A caccia di soldi, il governo aveva deciso di riprendersi i 3 milioni messi a disposizione dell’Anas per la Pedemontana di Formia, visto che i lavori non sono mai iniziati. Fauttilli, nativo della vicina Priverno, è riuscito a limitare i danni: niente soldi, ma solo per il 2015. La salernitana Angelica Saggese (Pd) si è invece data da fare per la superstrada Telesina, che passa a Benevento. Ma l’autentico evergreen è il trasporto marittimo veloce nello Stretto di Messina: l’anno scorso il deputato palermitano Dore Misuraca (Ncd) ottenne in extremis 15 milioni in tre anni. Quest’anno, su proposta del governo, il finanziamento è raddoppiato. RIMETTI I NOSTRI DEBITI Immancabili pure le misure di salvataggio e i contributi ad hoc agli enti locali: i consueti 110 milioni aRoma per gli extracosti sostenuti quale capitale, altri 60 a Milano per potenziare alberghi, trasporto pubblico e sicurezza in vista dell’Expo, 40 al piccolo Molise per pagare i debiti sanitari. Inezie rispetto ai quasi 4 miliardi che, "in considerazione dell’eccezionale situazione di squilibrio finanziario", saranno erogati alla Regione Piemonte fino al 2045. Delegato dell’esecutivo: il governatore Sergio Chiamparino, in pratica commissario di se stesso. Sul fronte dell’istruzione, Il casiniano Gian Luigi Gigli si è speso per le scuole private, che riceveranno 200 milioni ma - novità - non più dalle regioni, bensì direttamente dal ministero. Per la ricerca gli alfaniani Franco Conte e Marcello Gualdani hanno invece fatto assegnare 35 milioni all’Istituto nazionale di astrofisica per finanziare due progetti internazionali nel campo della radioastronomia e dell’astronomia a raggi gamma. Una indubbia eccellenza italiana, che però - come tutti gli altri casi - non dovrebbe trovareposto in una legge di bilancio. COSTUMI LOCALI Il Carroccio si è concentrato sui trasfrontalieri, storico zoccolo duro delle attenzioni leghiste: altri 5 milioni alle regioni vicine alla Svizzera, per evitare che gli automobilisti vadano a fare benzina di là dalla dogana. Sullo stesso tema si sono applicati anche i deputati Pd delle zone di confine: la comasca Chiara Braga, il goriziano Giorgio Brandolin e il riminese Tiziano Arlotti (a due passi da San Marino) hanno fatto alzare la franchigia fiscale per i lavoratori oltre confine a 7.500 euro. Sotto quella cifra sarà tutto esentasse e le casse statali ci rimetteranno una decina di milioni nel triennio. Ragguardevole anche il pressing del senatore valdostano Albert Lanièce. Tutte le amministrazioni pubbliche dal 2008 soffrono per il blocco del turn over ma lui è riuscito a ottenere mezzo milione per le assunzioni a tempo indeterminato al Parco nazionale del Gran Paradiso (che nel 2012, ultimo dato pubblicato,contava 87 lavoratori "fissi"). A farne le spese sarà il fondo per l’efficienza della giustizia, da dove la somma sarà drenata. Una sommetta che si aggiunge ai 70 milioni che lo Stato girerà alla piccola provincia per compensare il mancato gettito delle accise: pro capite fanno 500 euro a valdostano. In tema di autonomie locali il top però resta quello dei parlamentari del Südtiroler volkspartei, da sempre specializzati in clausole di salvaguardia e nella difesa dei privilegi di cui gode la loro terra grazie all’ordinamento speciale: a Trento e Bolzano le disposizioni della finanziaria entreranno in vigore, ma solo "compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti". Paolo Fantauzzi,l’espresso
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