La Bce ha fatto incetta di titoli pubblici italiani
 











Fra il 2011 e il 2012 la Banca centrale europea è intervenuta per comprare titoli di Stato dei Paesi dell’euro a rischi bancarotta dei conti pubblici e per contenere il rialzo dello spread con i Bund tedeschi. Il Paese più “aiutato” è stato l’Italia con 102,8 miliardi di euro. Seguono Spagna (44,3 miliardi), Grecia (33,9), Portogallo (22,8) e Irlanda (14,2). Un 47% dell’impegno totale per 218 miliardi da parte dell’istituto di Francoforte ha riguardato quindi i titoli del nostro debito pubblico, particolarmente preso di mira dalla finanza anglo-americana che ha portato avanti un attacco mirato contro di noi. Un attacco per portare al ribasso il valore di mercato dei nostri Btp decennali; un attacco per portare al rialzo gli interessi praticati dal Tesoro con il fine di invogliare altri investitori a sottoscrivere i titoli di nuova emissione. Un attacco quindi per fare saltare i piani finanziari dell’Italia per i prossimi anni diffondendo un clima disfiducia sulla solvibilità futura dello Stato. Un attacco per portare alle stelle il differenziale di rendimento tra Btp e Bund tedeschi, insomma lo spread, quello che da tempo è stato assunto come pietra di paragone della salute dei conti pubblici sul lungo termine. Lo spread fatto schizzare nel novembre 2011 a 570 punti fu la molla scatenante per la caduta del governo Berlusconi e la scusa per far nascere il governo di Mario Monti che, guarda caso, era stato consulente di due società, una banca, Goldman Sachs, e una agenzia di rating, Moody’s, che a diverso titolo avevano speculato contro l’Italia. Una giocando al ribasso sui Btp, l’altra abbassando sistematicamente, e spesso per partito preso, il rating sui Btp. Una realtà ben chiara anche a Mario Draghi che, pur essendo stato per tre anni vicepresidente per l’Europa della Goldman Sachs, dal 2011 è costretto a svolgere il suo compito istituzionale che, oltre a tenere sotto controllo l’inflazione, è quello di garantire la tenutadell’euro.
La durata media dei titoli italiani acquistati è di circa quattro anni e mezzo mentre quella di più lungo periodo riguarda l’Irlanda, il primo Paese membro dell’euro costretto a chiedere gli aiuti internazionali anche se, si deve tenere presente, che il meccanismo di aiuto e di acquisto di titoli pubblici venne attivato in seguito allo scoppio della crisi greca.  In ogni caso la Bce si trova in condizioni più che floride. Il bilancio di esercizio del 2012 si è chiuso con un utile netto di 998 milioni di euro, in rialzo rispetto ai 728 milioni del 2011. Il surplus è stato di 2,164 miliardi, dei quali 1,166 miliardi sono stati messi a riserva a copertura dei rischi. Dell’utile del 2012 alle banche centrali nazionali dell’Eurozona sono già stati girati 575 milioni. Gli altri 423 verranno versati entro la fine del mese.
Quanto alo stipendio ricevuto, Draghi non si può davvero lamentare. Il presidente della Bce ha guadagnato 374.124 euro, pari a 493 mila dollari. Circa200 mila dollari in più del capo della Federal Reserve, Ben Shlomo Bernanke (199.700 dollari). Più generosi i britannici che al governatore uscente della Banca d’Inghilterra, Mervin King, hanno versato uno stipendio di 465.869 dollari.Andrea Angelini
 

 









   
 



 
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