Il debito pubblico sfonda il tetto dei 2 mila miliardi
 











Il politico, o meglio il tecnico prestato alla politica, con il più alto tasso di credibilità internazionale. Mario Monti avrebbe gettato le premesse per salvare l’Italia. Con lui i conti sono stati rimessi in carreggiata e le “pressioni dei mercati” si sono allentate. Grazie alle sue misure di austerità e alle riforme strutturali (innalzamento dell’età pensionabile e lavoro più precario e flessibile) l’Italia coglierà i primi segnali di una ripresa che non tarderà ad arrivare. Bene, o meglio male.
Sono tutte balle. Sotto tutti i punti di vista. Non soltanto l’economia italiana sta vivendo una crisi senza precedenti ma anche i conti pubblici stanno andando in malora. Con il governo del premier anglofono più amato dai banchieri, il debito pubblico ha sfondato la soglia dei 2 mila miliardi di euro. Lo ha certificato la Banca d’Italia evidenziando che il debito delle pubbliche amministrazioni è salito a 2.014 miliardi di euro rispetto ai 1.995miliardi di fine settembre attestandosi al 126,2%. Se si pensa che a novembre del 2011, quando Berlusconi fu costretto alle dimissioni dalle speculazioni della finanza anglofona, quelle che Monti e compagnia chiamano “pressioni”, il debito era al 120,1%, emerge in tutta la sua evidenza il fallimento di un governo che si è rivelato capace soltanto di introdurre nuove tasse. A novembre quando a Berlusconi venne suggerito di andare a casa il differenziale tra Btp e Bund tedeschi decennali era a 560 punti. Ieri, a fronte di un debito al 126,2%, lo spread è sceso a 324 punti. Il che la dice lunga sull’atteggiamento mirato dei criminali di Wall Street e della City e dei loro sodali che operano dai paradisi fiscali dei Caraibi e della Manica sotto la sovranità anglo-americana. Monti, nonostante tutti i suoi fallimenti viene tenuto sugli scudi dall’Alta Finanza dove è di casa, viste le sue consulenze per Goldman Sachs e Moody’s. Ma anche nei palazzi europei. E pazienza se il gradimento silimitasse ai vari tecnocrati piazzati alla Commissione europea dove Monti ha lavorato come incaricato per la Concorrenza prima e per il Mercato interno poi. Il fatto eclatante è che siano schierati con Monti tutti gli esponenti del Partito popolare europeo che a rigor di logica dovrebbero essere orientati verso un sistema di “economia sociale di mercato” che mal si concilia con quella impostazione  tecnocratico-efficientista della quale l’ex consigliere di amministrazione di Fiat Auto è portavoce. Non parliamo poi delle posizioni del Partito socialista europeo all’Europarlamento che ormai è socialista soltanto di nome e che ha fatto di tutto, con cialtroni del tipo di Tony Blair, per presentarsi come più liberista dei liberisti. Certo, si deve pure riconoscere che tutta questa aureola di migliore italiano in circolazione che circonda Monti è frutto del discredito che circonda Berlusconi, sceso ai minimi termini della dignità e della decenza per la sua incapacità e per gli scandalisessuali e la turba di mignotte che erano solite partecipare ai bunga party. Ma questo non può e non deve autorizzare a considerare come buono e giusto tutto ciò che ha fatto il professore della Bocconi. Né tanto meno può portare i membri del PPE a mettere sul banco degli accusati un Silvio Berlusconi colpevole di avere deciso di togliere l’appoggio ad un governo che finora ha creato soltanto disastri e che è riuscito a taglieggiare i cittadini con una tassa come l’Imu. Una autentica porcata con la quale si è voluto punire gli italiani di avere investito nel mattone piuttosto che nei titoli delle società dei “salotti buoni” dove i destini banche, assicurazioni, industrie e società editoriali sono strettamente legate le une alle altre grazie ad incroci azionari e ad aperture di credito. Una truffa diffusa all’interno della quale i quotidiani parlano bene di questo o quel titolo azionario o obbligazionario, le banche lo offrono ai risparmiatori e poi finanziano la società in questione.Una bella partita di giro che, come dimostrano molti scandali recenti, si presenta come una vera e propria associazione a delinquere che da decenni deruba e truffa i piccoli risparmiatori.
Una realtà che a Bruxelles non vogliono né vedere né sentire. Così, il presidente della Commissione europea, José Barroso, con rara mancanza di un senso di decenza, ha ringraziato Monti (!) ed è arrivato a sostenere che il suo governo ha preso misure “significative” nell’ultimo anno per ridurre il deficit eccessivo e il debito pubblico e facendo “considerevoli progressi per migliorare la competitività dell’Italia e il suo potenziale di crescita, e portando i costi del finanziamento dei titoli di Stato decennali al loro livello più basso dal 2010”. Ma dove, ma quando mai? Non solo il debito è aumentato del 6% sul Pil, ma migliaia di aziende hanno chiuso, la disoccupazione ha superato l’11% e le famiglie sono sempre più povere. Il tutto a causa di una recessione innescata dalle speculazioni dellafinanza anglo-americana, presso la quale Monti è di casa, e che dal 2007 ha fatto sentire i suoi pesantissimi effetti sull’economia reale globale.
Cauto Berlusconi che dopo aver sfiduciato Monti lo aveva invitato a presentarsi come candidato premier di uno schieramento moderato da contrapporre alla Sinistra.
Il centrodestra, ha sostenuto, non ha sfiduciato Monti ma ha espresso soltanto delle critiche. Quelle di Alfano alla Camera che hanno spinto Monti ad annunciare che si dimetterà dopo l’approvazione della Legge di Stabilità. Abbiamo fatto delleconstatazioni che non possono essere negate da nessuno, ha spiegato il Cavaliere.
La condizione e gli indici dell’economia sono peggiorati grazie alla politica di questo governo. Con Monti il debito è cresciuto di 87 milioni di euro al giorno mentre con il governo di centrodestra tale aumento era solo di 44 milioni. Chi si contenta gode.Filippo Ghira

 









   
 



 
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