Debito pubblico. la soluzione è… nell’aritmetica
 











Pur non essendo un economista, sono in grado di fare semplici conti. A circa 2000 miliardi di debito pubblico corrispondono circa 1700 miliardi di P.I.L..
Dividendo questa seconda cifra per cento milioni si arriva a 17.000 €/anno che corrispondono più o meno ad uno stipendio di 1300 €/mese. Considerando che quello che conta è il rapporto, si può chiedere un mutuo di 20.000 euro, cifra derivante dal debito diviso anch’esso per cento milioni?
In risposta mi viene in mente la pubblicità letta su di un mezzo pubblico che diceva: “Prenotate la vostra auto che costa solo 20.000 € pagandola in comode rate da 250 € al mese, a tasso zero. Prima rata dopo sei mesi dalla consegna, senza maxi rata finale”, seguivano poi altre agevolazioni. Si deduce quindi che la situazione debitoria italiana non è così tragica come vorrebbe far credere.
L’Italia non può essere. infatti, meno credibile di un suo impiegato qualsiasi a cui si farebbe credito per comprarela macchina dei suoi sogni.
La differenza sta nel fatto che la moglie dell’impiegato saprebbe amministrare il debito, mentre i nostri politici, e ora i nostri “tecnici”, continuano ad aumentarlo.
Perché? Forse perché a studiare il problema finanziario si sono messi economisti di massimo livello bancario internazionale!
Cosa hanno fatto questi? Hanno aumentato le tasse, diminuito gli investimenti, rimandato il pensionamento dei lavoratori, ridotta l’assistenza sanitaria, messo in vendita il patrimonio nazionale ed hanno preso altre decisioni consimili soffocando l’economia reale.
Con tutti questi risparmi forzati il debito dovrebbe incominciare a diminuire. Invece continua a crescere.
Bisogna aspettare la fine della crisi! Vediamo la luce in fondo al tunnel. Speriamo non sia quella di un altro treno in arrivo con disastroso scontro finale: è facile fare del sarcasmo osservando i fatti!
La crisi si risolverà nel 2013 o nel 2014; peccato che la situazione, secondo leprevisioni, avrebbe dovuto migliorare nel 2012 ma non accenna a stabilizzarsi, anzi si aggrava! Mi viene in mente la storiella della rana nell’acqua che si riscalda lentamente: si lesserà senza nemmeno accorgersene.!
Allora sarebbe forse meglio mettere le cose nelle mani di un qualunque signor Ambrogio Brambilla e di sua moglie che, siccome parlano e capiscono solo il milanese (dialetto ormai quasi estinto insieme al buon senso antico), non sono influenzabili dai tecnici internazionali che parlano inglese, ed avendo essi vissuto una vita intera con un solo stipendio, evidentemente sanno fare bene i loro conti.
Il signor Brambilla faceva il magazziniere alla Breda e sua moglie, casalinga, ha amministrato i suoi introiti e si sono comperati la casa.
Non so se il grande economista, bancario della Goldam Sachs, Mario Monti, sarebbe stato capace, a parità di condizioni, di fare i risparmi per questo investimento.
Gli “esperti di economia” potranno sorridere o imbestialirsi perla analogia fra la conduzione economica di una famiglia e quella di uno stato. Si scopre così la loro tipica pochezza, provata anche dal fatto che nessuno di loro ha previsto e annunciato la crisi attuale. Essi opporrebbero parametri fasulli, non conosciuti dal pubblico e dall’uomo della strada, parlando con il tipico linguaggio aulico da loro usato, con termini inglesi sconosciuti, oscuri e “comprensibili” (?) solo agli intenditori. C’è da chiedersi se costoro sono poco intelligenti e incapaci di rendere accessibile a tutti la realtà con locuzione chiara e semplice o se la nascondono dietro qualcosa di “politicamente corretto”. Il tutto per compiacere la casta politico-finanziaria che ha il potere. Essa, infatti. corrisponde loro grosse mercedi, visibilità e successo purché si comportino così per far accettare una tassazione esiziale per l’economia che serve solo a pagare gli interessi di un debito che è un imbroglio monetario dei creatori della moneta dal nulla.
So che questaparabola può far sorridere il super-esperto di finanza internazionale: il PIL non è come uno stipendio, né il debito pubblico come un prestito per l’auto! Tuttavia chiedo al nostro che ci spieghi come mai tenta di terrorizzarci con queste cifre insignificanti, che poi terribili non lo sono nemmeno, mentre ci nasconde quelle importanti e significative. Marzio Peyrani









   
 



 
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