Moody’s: sotto osservazione societa’ pubbliche italiane
 











Regioni, province e citta’ italiane nel mirino di Moody’s: l’agenzia mette sotto osservazione per un possibile downgrade il rating di 23 fra regioni, province e citta’ del Belpaese. La decisione e’ una diretta conseguenza della messa sotto osservazione del rating sovrano dell’Italia il 17 giugno. Solo poche ore fa Moody’s aveva annunciato di aver messo sotto osservazione il rating delle societa’ pubbliche italiane, Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Terna. L’azione di mettere sotto osservazione il rating di regioni, province e citta’, fa seguito a quella di ’’mettere sotto osservazione il rating Aa2 dell’Italia per un possibile downgrade il 17 giugno 2011. I motivi che hanno portato alla revisione sono: le sfide per la crescita, date le debolezze macroeconomiche strutturali e il possibile aumento nel tempo dei tassi di interesse; i rischi nell’attuazione dei piani di risanamento che sono richiesti per ridurre lo stock del debito italiano; e i rischiposti dal cambiamento delle condizioni di finanziamento per i paesi europei con alti livelli di debito’’. Le regioni coinvolte nella messa sotto osservazione sono: Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, SiciliaToscana Umbria e Veneto. Le province sono: le autonome Trento e Bolzano, Arezzo, Bologna, Firenze, Genova, Milano e Torino. Le citta’ sono: Bologna, Milano, Siena e Venezia. A essere interessate alla revisone sono anche la Cassa del Trentino e Finlombarda. ’’Per le province autonome di Trento e Bolzano e per la regione Lombardia, la revisione si focalizzera’ sui fattori istituzionali che hanno consentito ai loro rating di restare sopra al livello nazionale’’ mette in evidenza Moody’s, ricordando che Trento e Bolzano hanno un rating Aaa e la regione Lombardia Aa1. ’’Per Trento e Bolzano questo include lo status costituzionale unico che consente loro un grado di isolamento dai fattori macroeconomici e finanziari che impattano sul rating sovrano’’. ’’La Lombardianon ha uno status costituzionale speciale di provincia autonoma, e’ la maggiore regione italiana e rappresenta il 20% della produzione economica nazionale. Ha mantenuto una perfomance finanziaria molto forte negli ultimi anni’’. ’’La nostra azione riconosce i legami fra lo stato e i governi regionali e locali. In Italia, il settore pubblico locale rappresenta il 30% delle spese del governo e dovra’ contribuire agli sforzi per raggiungere gli obiettivi di bilancio’’. Moody’s osserva che i governi regionali e locali hanno navigato ’’la crisi senza un significativo deterioramento dei conti. Comunque non sono immuni dalle condizioni del credito sovrano e potrebbero essere esposti, a vari gradi, alle condizioni macroeconomiche del paese’’.
BORSE: EUROPA GIU’ CON GRECIA. MOODY’S AFFOSSA MILANO - Avvio di settimana in rosso per le Borse europee depresse dall’impasse sul nodo Grecia, ma che tuttavia nel finale di seduta sono riuscite a limare i danni dopo aver segnato per gran parte dellagiornata ribassi superiori a un punto percentuale. Maglia nera invece per Milano, che sconta la decisione di Moody’s di porre il rating dell’Italia sotto osservazione per una eventuale sforbiciata. Piazza Affari ha così lasciato sul terreno un sostanzioso 2% mentre Londra ha chiuso in calo dello 0,38%, Francoforte dello 0,19% e Parigi dello 0,63%. Meglio di Milano anche la Borsa di Atene, che alla fine ha perso l’1,96%. In serata, a mercati chiusi, la stessa agenzia, in conseguenza della decisione di mettere sotto osservazione il rating sovrano dell’Italia venerdi, ha fatto lo stesso con le principali società pubbliche italiane per un possibile downgrade: Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Terna. Grande attesa domani dunque per l’apertura di Borsa a Piazza Affari. L’indice Stoxx Europe 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini europei, ha ceduto lo 0,5% ed è ormai in calo da sette settimane consecutive, la striscia negativa più lunga dal 2008, sui timoriche Atene non riuscirà a ripagare i debiti. Le tensioni sulla Grecia e l’effetto Moody’s hanno fatto di nuovo salire i rendimenti e gli spread dei cosiddetti Paesi periferici dell’eurozona. Per l’Italia la forbice tra il Btp a 10 anni e il bund tedesco nel corso della giornata si è allargata a 194,2 punti prima di restringersi a 189 punti sulla scia delle dichiarazioni del presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, secondo cui l’Italia non sarebbe "in pericolo", correggendo in qualche modo il tiro, dopo aver affermato nel weekend come il rischio contagio della crisi greca riguardasse non solo l’Irlanda e il Portogallo, ma anche Paesi ad elevato debito pubblico come il Belgio e l’Italia. "Non credo che domani Italia e Belgio debbano tremare. Ho solo voluto mettere in guardia contro azioni imprudenti che possano scatenare reazioni irrazionali da parte dei mercati", ha precisato il presidente dell’Eurogruppo. Lo spread tra i titoli decennali ellenici e il bund è balzato di 40 puntibase a 1.438 punti, quello del Portogallo è volato ad un nuovo record storico di 821 punti e quello della Spagna è salito a 263 punti. Le rassicurazioni di Juncker sull’Italia hanno risollevato l’euro, che ha riagganciato quota 1,43 dollari. La moneta unica ha archiviato gli scambi in Europa a 1,4330 dopo essere precipitata ad un minimo di seduta di 1,4191 nei confronti della divisa Usa e contro una chiusura di 1,4302 segnata venerdì sera a New York. L’euro si è rafforzato anche contro la valuta del Sol Levante, salendo a 114,94 yen dalla predente quotazione di 114,18 yen.









   
 



 
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