Sono 36.357 i posti di lavoro persi nell’industria e nel terziario nel 2009, un calo di 2,7 punti percentuali. È quanto emerge dall’edizione 2010 di ’Dati cumulativi di 2025 società italianè curata dall’Ufficio Studi di Mediobanca. Nel triennio 2007-2009 la forza lavoro nelle 2025 società di grande e media dimensione oggetto dello studio (rappresentative del 51% del fatturato dell’industria) è calata del 2,9%, vale a dire 38.777 unità. In termini percentuali, tra 2008 e 2009 la riduzione di addetti nelle imprese pubbliche e private è stata pari (-2,7% in entrambi i campi), mentre a livello di settore ha retto meglio il terziario (-2%). Le imprese a controllo estero che rientrano nel campione hanno tagliato più della media (-4,4%, vale a dire quasi 13 mila occupati in meno), mentre le medie imprese sono state più virtuose (-1,7%) anche se costrette a ridurre gli organici per la prima volta in tre anni (-1,1% il saldo tra 2007 e 2009). Neltriennio, la riduzione maggiore in termini di forza lavoro è stata quella attuata nel settore pubblico (-7,1%, per un totale di 19.580 dipendenti). Una misura della flessione produttiva viene fornita anche dalla diminuzione delle ore lavorate (11% nell’insieme dell’industria); la produttività del lavoro, secondo i dati analizzati dall’ufficio studi di Mediobanca, è calata nel 2009 dell’8,8% e il valore dei beni prodotti da ogni occupato, anche per effetto del cedimento dei prezzi, è caduto dell’11,6%. Oltre 14, secondo lo studio, i punti percentuali persi in termini di competitività nei due anni della crisi (2008 e 2009): un ammontare che batte da solo tutti i guadagni netti di efficienza realizzati nel quinquennio precedente (2003-2007). (AGI)
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