Mutui casa: in 2 mesi rate sospese per oltre un miliardo di euro
 







Linda D’Armando




Ammonta a 66 milioni di euro la liquidità recuperata da diecimila famiglie italiane che hanno chiesto la sospensione del mutuo per un anno. Dopo l’accordo del dicembre scorso siglato tra Abi e 13 associazioni di consumatori (Acu, Adiconsum, Adoc, Assoutenti) Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori) per la sospensione del rimborso dei mutui delle famiglie, i dati su febbraio/marzo 2010 indicano che sono stati 10mila 281 i contratti sospesi per un debito residuo di 969 milioni di euro. Ogni famiglia avrà a disposizione in media 6mila 600 euro in più per i 12 mesi successivi, ovvero per il periodo di sospensione previsto dall’accordo.
«Siamo molto soddisfatti che questo strumento di concreto supporto alle famiglie - ha detto Corrado Faissola, presidente dell’Abi -abbia prodotto in soli due mesi unrisultato così importante dimostrando che il lavoro comune tra l’industria e i principali soggetti pubblici e privati può offrire risposte per le famiglie e la società». Ma il segnale che arriva è preoccupante se rapportato alle cause che lo generano. Infatti il 93 per cento delle domande ammesse sono riconducibili per il 39,06 per cento alla cessazione del rapporto di lavoro subordinato, per il 41,57 alla sospensione dal lavoro o alla riduzione dell’orario di lavoro, per il 6,6 per cento alla cessazione o scadenza del rapporto di lavoro para-subordinato, e per il 2,79 per cento alla morte o insorgenza di condizioni di non autosufficienza.
«E’ uno strumento che abbiamo voluto noi - ha sottolineato Fabio Picciolini, segretario nazionale di Adiconsum-. I primi dati a disposizione sono buoni ma non ottimali. Ci sono situazioni familiari, per così dire informali, che non sono previste nelle condizioni di accesso a tale strumento. A breve formalizzeremo presso l’Abi una richiesta perprorogare l’accordo e per ampliarne i criteri di accesso».
Se ammontano al 50,9 per cento le operazioni in bonis con sospensione dell’intera rata del mutuo, vale a dire che si prevede di non poter far fronte nei successivi 12 mesi al pagamento della rata ma che si parte da una situazione non debitoria, il 42,1 per cento delle sospensioni riguarda mutui già gravati da ritardi nel pagamento, quindi relativi a situazioni di esposizione debitoria già in atto.
Il rimanente 7 per cento delle domande ammesse riguarda la richiesta di sospensione della sola quota capitale che per operazioni in bonis è pari al 5,4 per cento, mentre per le operazioni con ritardo di pagamenti è dell’1,7.
Sulle 406 banche (al 31 marzo 2010, dati Abi) che hanno aderito all’iniziativa quelle che hanno ricevuto domande di sospensione sono 240, ovvero il 70 per cento degli sportelli presenti sul territorio nazionale: al Nord con un livello di rappresentatività del 44,3 per cento, al Centro del 16,6 e al Sude Isole del 18. Un dato che non sorprende poiché proprio al Nord si è registrato il maggior numero di domande ammesse, pari al 58 per cento del totale; mentre al Centro e al Sud e Isole hanno raggiunto rispettivamente il 19 e il 23. I dati riflettono un’Italia dove sul piano del lavoro esistono grandi differenze: «Forte accesso alla sospensione dei mutui al Nord, - ha ricordato Picciolini - discreto al Centro e debole al Sud dove non si ricorre alla cassa integrazione o ad altri strumenti di sostegno al lavoro perché il lavoro non c’è».
Questo tipo di misura certo dà un po’ di respiro alle famiglie almeno nel breve periodo ma il segnale è veramente allarmante per un’economia familiare ridotta all’osso al punto che dopo aver intaccato i risparmi le famiglie non sono nemmeno più in grado di pagare la rata del mutuo.









   
 



 
01-04-2016 - Stefano Rodotà: Il referendum? Riporta il potere nelle mani dei cittadini
22-01-2016 - Se il diritto all’aborto c’è solo sulla carta
11-11-2015 - Vatileaks, indagati gli autori dei due libri-inchiesta Nuzzi e Fittipaldi
08-11-2015 - Cassa depositi e prestiti, trasparenza cercasi. Segreti i verbali della commissione parlamentare di vigilanza
03-06-2015 - Come rottamare Renzi in tre mosse
06-03-2015 - Gattopardi di provincia: aboliti gli enti, non è cambiato nulla
27-02-2015 - Roberto Saviano: perché lo Stato ha perso la guerra contro Gomorra
24-02-2015 - Il governo svende 1500 caserme vuote. Ma paga 30 milioni per affittare i palazzi
23-02-2015 - Gelato, penne e pizza: dalla lira all’euro, quali prodotti sono aumentati di più
22-02-2015 - Jobs Act, la minoranza Pd: "Renzi prende in giro i precari". Alfano: "Cdm di ieri il trionfo di Ncd"
19-02-2015 - Tutte le spese di un anno da Matteo premier
12-02-2015 - Nel Milleproroghe le correzioni su regimi minimi Iva, ma non sugli
11-02-2015 - Per le spese militari l’austerity non esiste
09-02-2015 - Visco: "Crescita si rafforza. Sì alla bad bank, ma lo Stato sia remunerato"
14-01-2015 - Ritorno a casa

Privacy e Cookies