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Visco: "Crescita si rafforza. Sì alla bad bank, ma lo Stato sia remunerato" |
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L’iniezione di liquidità della Bce spinge anche il Pil italiano, la cui crescita si rafforza pur rimanendo tra le più fragili dell’Unione europea, con prospettive di inflazione ancora ai minimi. Si può sintetizzare così la previsione macroeconomica di Bankitalia sul Belpaese, esposta dal governatore Ignazio Visco al convegno Assiom Forex di Milano, che riunisce i maggiori esponenti del mondo economico finanziario. Un ottimismo (cauto) che filtra anche dagli operatori, secondo i quali le aspettative sulla dinamica della Borsa per i prossimi sei mesi balzano in gennaio ai massimi degli ultimi sette mesi. Da un sondaggio del Forex, la percentuale degli operatori che scommette su un rialzo dei corsi è salita infatti al 61% dal 42% registrato a dicembre. Per gli addetti ai lavori, lo spread non fa più paura (per il 52% sarà tra 100 e 125 punti) e l’euro è visto debole. Tornando al discorso di Visco, che esprime apprezzamento per le riforme e per ilJobs Act, Bankitalia indica una crescita del Pil dello 0,5% quest’anno e dell’1,5% il prossimo (+0,4% e +1,2% le precedenti stime di via Nazionale nell’ultimo Bollettino economico). Il Quantitative easing della Bce, l’allargamento della base monetaria attraverso l’acquisto di titoli soprattutto di Stato, vale un punto percentuale di Pil in due anni. Visco, che denuncia "corruzione e criminalità a livelli intollerabili", tocca anche i temi economici forti del momento: riforma delle Popolari e bad bank per sgravare gli istituti di crediti deteriorati. Su quest’ultimo fronte, Visco riconosce che l’intervento Statale sarebbe utile per liberare credito all’economia, ma serve "il pieno coinvolgimento delle banche nei costi dell’operazione e un’adeguata remunerazione del sostegno pubblico". Quanto alla trasformazione delle maggiori Popolari in spa, Visco ritiene che la riforma di Renzi "risponda a esigenze da tempo segnalate".Andrea Greco,repubbblica
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