«Non aumenteremo le tasse, non metteremo le mani nelle tasche degli italiani». A Silvio Berlusconi la parola "sacrifici" non piace. E’ impopolare, fa perdere voti. Non a caso Romano Prodi la usava spesso. Per far ingoiare al paese una manovra correttiva da 27 miliardi è molto più conveniente, quando la si annuncia, ricorrere a ben altre espressioni, del tipo "taglieremo gli sprechi" oppure "agiremo con equità". Principi peraltro invocati in questi giorni anche dalla Cgil ma che, nel linguaggio del presidente del Consiglio, hanno un diverso significato e, soprattutto, un machiavellico fine: mascherare la realtà. Il Cavaliere, infatti, è ancora convinto che, qualsiasi favola lui racconti, venga creduta. Come quando fa dire al ministro Alfano che la stretta sulle intercettazioni non ha come obiettivo quello di affossare le inchieste sulla corruzione ma di tutelare la privacy dei cittadini. Le indiscrezioni sui tagli alla spesa sociale? «Calunniedella sinistra», ha tuonato ieri Berlusconi: «Non verranno toccate - assicura il premier - né la sanità, né le pensioni, né la scuola, né l’Università. E’ sicuro invece che il governo continuerà a mantenere i conti pubblici in ordine con una politica prudente, coniugando il rigore con l’equità e il sostegno allo sviluppo». Il problema è che, specie in economia, le bugie hanno le gambe corte. Di conseguenza, già domani il governo sarà costretto a scoprire le carte nel previsto incontro con le parti sociali, in modo da poter portare martedì prossimo un testo di massima all’approvazione del Consiglio dei ministri. Il nervosismo del Cavaliere è più che giustificato. Ci sono tanti modi per mettere le mani nelle tasche degli italiani, non solo aumentando le tasse. Bisogna perciò capire questa volta da quali tasche i soldi verranno presi. Pierluigi Bersani, segretario del Pd, non ha dubbi: a pagare, come al solito, saranno «i ceti medio-bassi». Timori più che giustificati. Nella bozzadella manovra (119 articoli in 41 pagine) si parla infatti di congelamento dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego (in particolare, del biennio 2008-2009 degli addetti delle forze di polizia e delle forze armate), del dimezzamento delle "finestre" per andare in pensione di vecchiaia, di limiti di reddito per l’indennità di accompagnamento degli invalidi. Misure ipocritamente "compensate", sul piano etico, con il taglio del 10% degli stipendi di ministri, sottosegretari, dirigenti pubblici e consiglieri degli enti. Dopodiché, altro che la promessa lotta all’evasione fiscale: tra le misure allo studio in queste ore, ci sarebbe anche l’ipotesi di un condono edilizio da circa 5 miliardi di euro. La misura si aggiungerebbe alla sanatoria dei cosiddetti immobili fantasma per un gettito complessivo, dunque, di oltre 6 miliardi di euro. Un provvedimento «indegno di un paese civile - accusa il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - uno schiaffo all’Italia onesta, al sensodello Stato e della legalità», che avrà ricadute pesanti sul territorio, restituendo fiato e ossigeno all’abusivismo edilizio e alla malavita organizzata «che sul ciclo del cemento illegale vive e vegeta». Anche i medici scuotono la testa. Con l’ipotesi di istituire un ticket sulle visite specialistiche di 7,5 euro e di 3 euro per gli esentati, osserva Costantino Troise di Anaoo-Assomed, «si aggrava il carico economico sui cittadini, compresi quelli indigenti, compromettendo l’accesso all’assistenza, senza considerare che la messa in opera di un apparato dedicato ai controlli potrebbe costare di più degli introiti derivanti dai ticket, pari a qualche centinaia di milioni di euro». Non solo: la manovra rischia rivelarsi un boomerang sul piano economico. «E’ depressiva - spiega la segretaria confederale della Cgil, Susanna Camusso - perché è incentrata sui tagli e non c’è traccia di incentivi alla crescita nè di risposte ai problemi dell’occupazione. Più passano le ore - aggiunge -più è iniqua. Si parlava di combattere l’evasione e siamo arrivati al condono edilizio, una politica opposta che incentiva i comportamenti elusivi ed evasivi».
|