San Severo: otto pediatri portati a giudizio per la morte di Kevin
 











Sono otto i pediatri dell’ospedale “Masselli Mascia” di San Severo (FG) ad essere stati portati a giudizio per la morte di Kevin Francesco Calvitti, il piccolo di 17 mesi morto il 4 maggio 2011.
A deciderlo è stato il gup del tribunale di Foggia.
Gli imputati, che dovranno rispondere di omicidio colposo, sono Angela Maria D’Onofrio (59 anni, di San Severo), Matteo Mariano (46 anni, di Casalvecchio di Puglia e residente a San Severo), Lucia Rita De Lallo (54 anni, di San Severo), Francesco Rubino (69 anni, di San Severo), Angelo Iannaccone (57 anni, di San Marco in Lamis), Raffaele Di Pumpo (62 anni, di Torremaggiore), Raffaele Piemontese (53 anni, di Foggia e residente a Rignano Garganico), Grazia Villani (63 anni, di San Marco in Lamis e residente a San Severo).
Gli otto pediatri, secondo l’accusa sostenuta dal p.m. Vincenzo Bafundi, avrebbero avuto una condotta colposa sino a provocare la morte di Kevin (che all’epoca dei fatti aveva 17mesi).
Kevin venne ricoverato nel reparto di pediatria dell’ospedale di San Severo il 18 aprile 2011.
Sempre secondo l’accusa, il bimbo durante il ricovero avrebbe presentato un quadro clinico che avrebbe evidenziato una crisi convulsiva febbrile, iperemia della faringe e rantoli provenienti dal torace.
Sulla base di questo quadro clinico (definito dal p.m. suggestivo di patologia polmonare), i sanitari, nel corso del ricovero (anche caratterizzato da un picco febbrile intorno ai 39, avvenuto il 27 aprile 2011), non avrebbero deciso “di eseguire accertamenti radiologici del torace ed esami di laboratorio al fine di monitorare adeguatamente le condizioni cliniche del piccolo e, infine, di rivalutarle prima di procedere alle dimissioni il 27 aprile, limitandosi a prescrivere soltanto la terapia domiciliare a base di fermenti lattici vivi”.
La mancata diagnosi di un’eventuale patologia polmonare avrebbe quindi causato la morte del piccolo.
Originariamente i consulente delp.m. avevano escluso qualsiasi responsabilità da parte degli otto pediatri. ma poi una perizia di parte (eseguita da Filippo Bernardi, ordinario di Pediatria dell’università di Bologna), e depositata dai legali dei genitori del piccolo, indicava molteplici responsabilità da parte dei pediatri.
Indici di responsabilità poi segnalati dal p.m. e accolti dal gup Rita Curci, il quale ha appunto rinviato a giudizio i pediatri.
L’udienza è stata fissata per il 7 maggio 2015.









   
 



 
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