"Ci stiamo attrezzando per l’acquisto di 10mila vaccini per fronteggiare la diffusione della malattia, la "blue tongue", che al momento ha tre focolai in Salento. Siamo da tempo a lavoro sull’emergenza". Così l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, rispedisce al mittente le accuse di immobilismo. Il riferimento è all’allarme lanciato ieri dalla Coldiretti. l’organizzazione che riunisce gli imprenditori agricoli, nella conta dei danni provocati dalla "lingua blu", annovera già 500 animali, pecore e capre, uccisi dalla malattia infettiva. Di qui l’sos. Gli allevatori avevano scritto una lettera, indirizzata agli assessorati regionali alle Risorse agroalimentari e alla Santità, per sollecitare l’avvio immediato di una campagna vaccinale. "Prima che sia troppo tardi aveva attaccato il presidente Coldiretti Puglia Gianni Cantele e che il numero degli animali morti salga ulteriormente". La "blue tongue", è ilpericolo paventato dalle aziende zootecniche salentina, rischia infatti di diventare la nuova Xylella. Una strage di animali simile al disastro degli ulivi. "Abbiamo lavorato regolarmente e per tempo spiega l’assessore Pentassuglia non è vero che non abbiamo dato risposte e siamo rimasti in silenzio. Anzi. Abbiamo già fatto due gare per l’acquisto dei vaccini che, però, purtroppo sono andate deserte. La terza gara l’abbiamo bandita lo scorso 11 febbraio, mercoledì. Si tratta di cifre grosse per cui va fatta necessariamente una gara ad evidenza pubblica: 400mila euro è la prima stima per poter avere un numero di vaccini calibrato per dotare tutti gli allevamenti che devono movimentare. Nel caso in cui anche questa terza gara andrà deserta, c’è una disponibilità di vaccini da parte della Regione Sardegna che però dovremmo regolamentare. Insomma, siamo al lavoro". I danni provocati dalla "lingua blu", secondo le stime della Coldiretti, si aggirano già intorno al mezzomilione di euro. La malattia, che colpisce tutti i ruminanti ma uccide solo gli ovini, non è nuova in Puglia; è nuovo invece il sierotipo del virus e, non essendo stata mai fatta una campagna vaccinale su questa tipologia, gli animali sono indifesi. L’emergenza sta interessando tre provincie pugliesi, Taranto, Brindisi e Lecce, oltre a inibire l’eventuale movimentazione di capi interessati alla transumanza in provincia di Foggia. "Prevediamo avverte Pentassuglia tra giugno e luglio un focolaio ancora più importante, per questo ci stiamo attrezzando. Perché, se il caso dilaga, diventa un problema anche la macellazione e l’uso della carne. Abbiamo intenzione di mettere a disposizione un budget che oscilla tra i 3,5 e i 4 milioni di euro per poter vaccinare tutti gli allevamenti". Bisogna però fare presto, chiedono gli allevatori. L’indicazione del Ministero della Sanità è quella di vaccinare almeno l’80% degli animali delle specie sensibili entro il mese di aprile."L’avvio della campagna vaccinale aveva chiesto Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia, nella lettera a firma congiunta con Cantele non può andare oltre marzo, per evitare nascite di soggetti disvitali ed effetti teratogeni durante la gestazione". La Coldiretti aveva chiesto anche di indennizzare le aziende zootecniche danneggiate dalla malattia. "Anche in considerazione del momento di difficoltà che vive il mondo agricolo in provincia di Lecce, già gravemente colpito dal patogeno da quarantena "xylella fastidiosa"".Francesca Russi,repubblica
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