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La Corte Conti dura sulla Pa: "Con la spending tagli indifferenziati"
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La riorganizzazione dei Ministeri in chiave "revisione della spesa" ha prodotto prima di tutto tagli "indifferenziati" a cui sono seguiti adattamenti delle strutture, allontanando l’obiettivo di razionalizzare la Pubblica amministrazione a: il piano risulta a oggi caotico, "incompleto" e "contraddittorio". All’insegna della "irrazionalità". E’ durissimo il giudizio della Corte dei Conti in una delibera sulla "riduzione degli assetti organizzativi e delle dotazioni organiche delle amministrazioni dello stato". La Corte ricorda le continue modifiche alla normativa, anche per decreto legge, "le conseguenti incertezze e i ritardi attuativi", gli interventi eseguiti senza "adeguata valutazione del rapporto tra attribuzioni intestate, risorse impiegate e servizi da rendere". Serve "stabilità", scrivono i magistrati contabili, per ridefinire l’assetto della Pa "in linea con i principi costituzionali". Sulla riorganizzazione, in generale, "ulterioriinterventi" oltre a quelli previsti dalla spending review, "attesa l’assenza di soprannumeri di risorse umane dirigenziali e non, potrebbero non consentire una adeguata cura dei servizi, circostanza, peraltro, già segnalata da alcune strutture amministrative". Ancora, secondo i magistrati contabili "ferma restando l’insindacabilità delle scelte di natura politica, la discrezionalità non si sottrae al giudizio di irrazionalità, che potrebbero derivare dall’adozione di proposte la che vanificano il risultato finora raggiunto in materia di assetti organizzativi o adottano istituti e criteri già sperimentati, come nel caso del ruolo unico dirigenziale".r
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