Parcheggi, carceri, mercati coperti, cimiteri, scuole, musei, palazzi storici, macelli comunali, palazzetti dello sport e tanto altro ancora. Se si unissero formerebbero il più grande paese della Puglia. Un paese esistente solo sulla carta, nei progetti degli ingegneri. Questo paese si potrebbe chiamare Incompiuta e potrebbe raccogliere tutte le opere mai portate a termine in Puglia. Un gigantesco monumento allo spreco pubblico. Un paese fantasma, che non sfigurerebbe tra le città invisibili di Calvino, con opere e servizi lasciate a metà o realizzate quasi per intero. In tutta la regione ci sono 59 opere mai completate, per un valore totale che si aggira attorno a 159 milioni di euro. Per portarle a termine servirebbero altri 107 milioni. È quanto conferma l’anagrafe delle opere incompiute aggiornata pochi giorni fa dal ministero delle Infrastrutture che ha censito 671 opere bloccate in tutta Italia per un valore di 2,6 miliardi di euro. Tanti imotivi dello stop: dalla mancanza di fondi alle battaglie giudiziarie fino ai fallimenti delle imprese che si erano aggiudicate i lavori. Ora però il ministero vuole riavviare i lavori nei cantieri e per farlo sta mettendo a punto il decreto Sblocca Italia da portare in Consiglio dei ministri entro luglio. La partita in corso a Roma potrebbe avere ricadute positive sull’economia pugliese. Le 59 incomplete sono più o meno dislocate su tutto il territorio regionale. In provincia di Lecce ce ne sono 20, altre 18 a Foggia e le restanti tra Brindisi, Taranto la Bat e Bari. "I dati del ministero confermano le preoccupazioni che segnaliamo da tempo - dice il segretario della Filca Cisl Puglia, Enzo Gallo - in Puglia sono tante le opere incompiute alle quali si aggiungono quelle strategiche finanziate dall’Ue e del valore di 1,5 miliardi di euro. La Regione dovrebbe avviare una task force". Nell’elenco figurano anche due opere della Fiera del Levante. La prima è ilparcheggio San Francesco utilizzato in parte da Eataly, costato 732mila euro e completato al 94 per cento. È un’opera fruibile, ma sostanzialmente non collaudata a causa di un contenzioso con la ditta appaltatrice. Ma l’opera realmente incompiuta e strategica che secondo il presidente Ugo Patroni Griffi "permetterebbe di migliorare i livelli occupazionali della Fiera" è l’autosilo multipiano coperto, edificio costruito al 50 per cento dalle parti dell’ingresso orientale. Costato finora 7,8 milioni di euro, è bloccato a causa della carenza di fondi per effetto delle tenaglie del patto di stabilità. Per completarlo servirebbero almeno altri 2 milioni. Tra le 18 incompiute foggiane figura il carcere mandamentale di Apricena. Completato per il 93,75 per cento, è costato 1,5 milioni di euro e non è fruibile. Per rimetterlo in sesto servirebbero altri 100mila euro. A Taranto invece è il restauro di Palazzo Archita, detto Palazzo degli Uffici, a gridare vendetta. Più di 200mila metriquadrati che per anni hanno ospitato il liceo Archita. Oggi sembra reduce da un bombardamento. Il cantiere vale 33 milioni di euro ed è fermo da quasi un anno perché il Consorzio Aedars è stato bloccato per presunte infiltrazioni mafiose. Fino ad ora sono stati realizzati il 6 per cento dei lavori. Per chiudere servirebbero altri 22 milioni. Ma l’elenco è lungo e comprende tra gli altri anche lavori per 33 milioni di euro fermi al 50 per cento per la sistemazione idraulica del bacino di Capodacqua tra Poggiorsini e Gravina. In Puglia anche i cimiteri non si portano a termine. È il caso della struttura di Talsano: costata 9 milioni di euro, non è mai stata completata. Antolella Cassano,repubblica
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