Voli blu, ecco tutti gli sprechi
 











Penso che un sogno così non ritorni mai più... E’ stato un decennio di sprechi ad alta quota, con una casta che si è concessa persino le ali: tutti volavano, felici nel cielo infinito. Ministri, sottosegretari, presidenti di commissione e talvolta semplici parlamentari, sempre allegramente imbucati sugli aerei di Stato. Jet lussuosi, disponibili a tutte le ore, senza code per il check in: il top dei privilegi.
E in più il vantaggio della segretezza: dal terminal vip della base militare di Ciampino si poteva far salire a bordo chiunque, senza temere fotografi, né lasciare tracce. Ballerine di flamenco, cantanti napoletani e Papi girls nelle comitive del premier Silvio Berlusconi, sull’Airbus trasformato in navetta per le "cene eleganti" di Villa Certosa. O amici e famigli assortiti, come nella celebre trasferta di Clemente Mastella e Francesco Rutelli al Gran Premio di Monza. Un decennio di follie, con un conto finale che ha li visti sfrecciareovunque per quasi centomila ore e bruciare oltre mezzo miliardo di euro per fastose gite tra le nuvole. Adesso è tutto finito, o quasi.
Mario Monti ha messo i freni alla flotta, promettendo il taglio dei decolli e la trasparenza assoluta. Così per la prima volta Palazzo Chigi ha risposto a una richiesta de "l’Espresso", fornendo tutti i dati sui voli blu. Un elenco dettagliato, che mostra l’effetto del rigore. Ma svela quanto comunque continui a pesare sulle tasche degli italiani la squadriglia destinata a queste missioni vip: anche se restano a terra, Airbus, Falcon ed elicotteri costano 22 milioni di euro l’anno per la sola manutenzione.
ALI SFORBICIATE. La spending review puntava a un obiettivo drastico: abbattere l’uso dei jet di Stato del 92 per cento. Risultato raggiunto soltanto parzialmente: si è passati dalle 4.070 ore del 2011, ultimo anno berlusconiano, alle 2.885 ore del 2012. Insomma, la riduzione c’è stata, ma si è fermata al 30 per cento. Se però si allunga losguardo, allora il risparmio diventa significativo. Infatti - includendo anche le missioni d’addestramento e quelle per il soccorso sanitario - l’attività dell’Aeronautica è passata dalle 14 mila ore del 2005 e dalle 10 mila del 2006, alle 9 mila ore annuali del 2007-9 fino a sole 5 mila ore nel 2012. Manca una stima ufficiale dei benefici, ma si può tentare un calcolo. Ogni 60 minuti di volo di un Airbus costano 5.100 euro mentre per un Falcon 900 ne servono 4.500. Rispetto al 2005 quindi sono stati risparmiati circa 50 milioni di euro, mentre il confronto con il 2011 evidenzia una decina di milioni messi da parte.
SPESE PERENNI . Resta però un problema, non secondario. La flotta di Stato nel decennio del circo volante è cresciuta a dismisura. Oggi nell’hangar delle autorità ci sono tre suntuosi Airbus 319 da 50 posti che tra revisioni e ricambi costano 7 milioni di euro l’anno; ben cinque Falcon 900, più piccoli ma ancora più prestigiosi, che inghiottono 14 milioni l’anno per lamanutenzione, e infine due nuovissimi elicotteri Aw 139, un milione l’anno per pezzi e tagliandi.
Negli scorsi mesi Palazzo Chigi ha ridotto lo staff che supervisiona questa attività: dei tre dirigenti ne è rimasto uno e gli uffici sono stati spostati dai locali di piazza San Silvestro, affittati a caro prezzo dalla Ras, a una sede di proprietà della Presidenza del Consiglio. Inoltre è stato vietato il decollo per i voli di Stato dei quindici turboelica Piaggio 180, le "Ferrari dei cieli" sfruttate in passato per i weekend di sottosegretari e grand commis, e ridotto al minimo l’impiego di altri due vecchi Falcon 50 dell’Aeronautica. Alla fine, però, si prevede di spendere complessivamente per il 2013 trenta milioni di euro: in tempi di recessione, un vero lusso.
ALTE CARICHE. Sono solo cinque le autorità che hanno diritto a usare Airbus e Falcon. Anzitutto, il premier Monti: nel 2012 ha volato per 450 ore, molto meno dei suoi predecessori. Da Palazzo Chigi precisano che durantela campagna elettorale ha rinunciato al privilegio, utilizzando aerei di linea, treno e auto a noleggio sempre a sue spese. Unica eccezione, tre decolli che coincidevano "con impegni istituzionali". Al secondo posto Renato Schifani, presidente del Senato: 200 ore, soprattutto viaggi brevi pure sulla rotta tra Roma e la sua Palermo. Anche durante la campagna elettorale, il senatore siciliano si è concesso 30 ore di jet presidenziale. A carico della Camera nel 2012 ci sono 100 ore, tra spostamenti del presidente Gianfranco Fini e quelli delle Commissioni d’inchiesta. Il leader di Fli risulta avere impiegato soltanto una volta il jet di Stato nel periodo dei comizi.
Giorgio Napolitano invece ha al suo attivo solo 70 ore: «Il presidente non ama prendere l’aereo e cerca di ridurre al massimo le trasferte», spiegano da Palazzo Chigi. Anche perché nel suo caso il protocollo prevede che il jet sia seguito da un "gemello", pronto a intervenire in caso di guasti o avarie per garantire ilrispetto delle visite ufficiali. Ultimo in classifica, il presidente della Corte costituzionale, che nel 2012 era Alfonso Quaranta: 40 ore registrate.
TRASPARENZA A BORDO. Per tutti gli altri passeggeri vige la trasparenza assoluta. Ogni mese su www.governo.it si pubblica la lista di chi ha volato e dove è andato. Lo impone un decreto voluto da Giulio Tremonti nel luglio 2011, quando la crisi economica emerse all’improvviso nella vita politica italiana, attuato però solo dopo l’arrivo dell’esecutivo Monti.
La rivoluzione venne annunciata nel novembre 2011 dal sottosegretario Antonio Catricalà: «I ministri viaggeranno in treno. L’aereo di Stato verrà usato soltanto per le destinazioni irraggiungibili con altri mezzi». Scorrendo l’elenco dei 17 mesi di governo tecnico ormai agli sgoccioli, però, qualche peculiarità balza comunque agli occhi. Per esempio, non tutti hanno seguito i consigli di Catricalà sul ricorso agli aerei di linea o ai treniper le città più collegate. Se infatti la maggior parte dei decolli ha come destinazione l’estero per visite istituzionali, 25 volte i jet sono stati utilizzati per raggiungere città italiane.
LA CLASSIFICA DEI MINISTRI. Ad aggiudicarsi la palma di passeggero più affezionato, com’è prevedibile, è il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata che ha volato 88 volte, verso ogni parte del globo. Fatta eccezione per due occasioni, il 12 marzo 2012 e il 24 agosto, in cui decolla da Roma alla volta di Milano e Rimini. Chi invece ha utilizzato i Falcon quasi esclusivamente per trasferte nazionali è il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, che nove volte "infrange" le buone intenzioni raggiungendo con il volo blu località ben collegate anche da frequenti voli di linea come Milano, Bolzano, Venezia o Genova.
«Molto spesso», ci tengono a chiarire da Palazzo Chigi, «i ministri fanno queste scelte quando si tratta di impegni urgenti o decisi all’ultimo minuto e i voli dilinea erano già tutti pieni». Una scelta compiuta anche dal titolare dell’Ambiente Corrado Clini, (sulla tratta Roma-Milano), il ministro dell’Economia Vittorio Grilli (anche lui Roma-Milano) e quello dell’Istruzione Alessandro Profumo, che per raggiungere Brindisi aveva però una motivazione ufficiale più che seria: i funerali di Stato di Melissa Bassi, la studentessa sedicenne uccisa da una bomba davanti alla scuola.
LISTE D’IMBARCO. Lontani anni luce dai tempi in cui sulle scalette dei velivoli di Stato poteva salire chiunque, portando in dote un semplice vincolo di parentela o d’amicizia con il ministro di turno, oggi i passaggi concessi a chi non fa parte del governo sono ridotti al minimo storico. Una delle eccezioni è l’ex prefetto Bruno Ferrante, che come presidente dell’Ilva il 18 gennaio viene accompagnato da Milano a Roma in tutta fretta per una riunione improvvisa a Palazzo Chigi sulle sorti dell’acciaieria di Taranto.
Esiste poi una lista di nomi top secret, in tuttouna decina di persone, autorizzati per motivi di sicurezza a utilizzare i voli di Stato. Fra questi ci sono magistrati antimafia e personalità pubbliche. E, ovviamente, il papa. Nel 2012 però Joseph Ratzinger ha volato solo per nove ore e cinquanta minuti: il pontefice usa soprattutto gli elicotteri del 31mo stormo, due Agusta Aw 139 consegnati pochi mesi fa. E se virtuosa si dimostra anche Annamaria Cancellieri, a capo del Viminale, che mai una volta in 17 mesi usa gli aerei di Stato per spostamenti nazionali, a fare un piccolo strappo alla regola è invece la collega Elsa Fornero, che lo scorso 22 settembre, un sabato, decolla da Ciampino per raggiungere la sua Torino. «Colpa di una riunione del consiglio dei ministri che si è protratta fino a mezzanotte», spiegano da Palazzo Chigi.
DECOLLI BASSI. Nei primi quattro mesi del 2013 i voli blu sono stati in tutto 70, per un totale di 522 ore volate. Una media molto bassa, che il prossimo governo potrà decidere di mantenere o spingereancora di più in picchiata. Resta il problema dei costi fissi, quei 22 milioni l’anno che pesano comunque sui contribuenti: l’unica soluzione è mettere all’asta qualcuno degli aerei, tutti modelli molto richiesti sul mercato civile.
L’ufficio voli di Palazzo Chigi ha già preso in considerazione «molto seriamente» l’ipotesi della vendita, ma anche in questo caso le scelte spettano al prossimo esecutivo. Tagliando un paio di Falcon e un Airbus si può incassare almeno una cinquantina di milioni e farne risparmiare altri dieci sulla manutenzione: un segnale concreto di austerità.  Arianna Giunti - l’espresso

 









   
 



 
27-02-2015 - Perché l’evasore la fa franca
12-02-2015 - Mutualismo vs austerità: il segreto del successo di Syriza
11-01-2015 - La vera storia della fuga di Edward Snowden
29-12-2014 - L’allarme: presto saremo 11 miliardi La chiave? L’istruzione delle donne
26-12-2014 - Maxxi, a Giovanna Melandri lo stipendio e il premio “non autorizzati”
22-12-2014 - Cuba cerca un’altra utopia senza Fidel
19-12-2014 - L’Ecuador di Correa: cambiamento reale o rivoluzione tradita?
18-12-2014 - Soffiate anonime contro i colleghi corrotti Negli Usa esiste già. Ecco come funziona
04-12-2014 - ’Mafia Capitale’ Ministro Poletti ci spieghi quella cena
03-12-2014 - Le spiagge italiane sono in svendita La lobby dei gestori può festeggiare
28-11-2014 - Roma, va in scena la Grande Tristezza, Viaggio nella capitale sfasciata dal degrado
26-11-2014 - Notti d’inferno al Policlinico, il padiglione delle emergenze diventa dormitorio per cento clochard
23-11-2014 - Il ministro Guidi valuta querela per questo articolo
20-11-2014 - Processo Eternit, sulle 2000 vittime la falce della prescrizione all’italiana
19-11-2014 - "Chi fa ricerca paga meno tasse": la guerra dei cervelli tra Italia e Francia

Privacy e Cookies