|
|
In Italia il maggior numero di casi di Epatite C in Europa |
|
|
|
|
|
|
|
|
Si é aperta oggi a Roma la 4^ edizione dell’International Infectious Diseases Symposium (IRIDS 2012), il Simposio Internazionale sulle Malattie Infettive promosso e organizzato da Roche. La due giorni coinvolgerà più di 400 specialisti provenienti da Europa, Asia, Nord America e America Latina ed 11 esperti di calibro internazionale – quali Luc Montagnier, già Premio Nobel 2008 - in un’analisi completa delle nuove e più promettenti strategie di gestione delle patologie infettive che mettono a rischio la vita di molti pazienti al mondo, quali l’Epatite C e l’AIDS. In primo piano fra i risultati presentati durante gli interventi di apertura del Simposio Irids 2012 spicca il primato dell‘Italia per numero di pazienti positivi al test dell‘HCV (Epatite C) in Europa in base ai dati riportati dal II National Workshop of Economics and Drugs in Hepatology (Roma, Febbraio 2012). Il 3% degli italiani é entrato in contatto con il virus HCV ed i portatoridella malattia nel nostro Paese sono circa 1,6 milioni. L’incidenza del virus HCV, ovvero il numero di nuovi casi registrati ogni anno in Italia, é in calo: dal 1985 al 2010 siamo passati da 5 pazienti infetti su 100mila a 2 pazienti infetti sulla stessa popolazione di riferimento (*Fonte: ISTISAN, Istituto Superiore di Sanità), ma la malattia viene ancora diagnosticata ad un elevato numero di persone che hanno contratto il virus nei decenni scorsi, quando i meccanismi di trasmissione e diffusione della malattia erano meno monitorati. "In Italia solo il 40% dei casi di HCV vengono diagnosticati. Ecco perché lo screening puntuale della malattia e la diagnosi precoce sono fondamentali per prevenire la diffusione del virus", ha spiegato Michael Heuer, Head of Region Europe, Middle East, Africa /Latin America di Roche Diagnostics.
|
|