L’Oms: L’influenza A si diffonda a ritmo mai visto
 











Il tempo dirà se siamo di fronta ad una nuova emerrgenza in un bicchier d’acqua o se l’influenza A è davvero una piaga. Certo è che l’Organizzazione mondiale per la Sanità non fornisce dati rassicuranti sulla velocità della propagazione - ma non sulla pericolosità del virus. La pandemia di si propaga nel mondo a una velocità «senza precedenti»: ha fatto sapere ieri l’Organizzazione mondiale della Sanità, segnalando che per questa ragione non ha più senso diffondere rapporti sul numero globale di casi confermati per Paese, ma nel futuro darà conto solo dei nuovi Paesi che risultano contagiati.
Secondo l’Oms, in sole sei settimane la pandemia si è estesa al ritmo che le influenze stagionali nel passato avevano in sei mesi. Anche se gli esperti dell’Oms insistono che la pandemia si caratterizza finora per sintomi lievi nella stragrande maggioranza dei casi, i Paesi dovrebbero «monitorare da vicino qualsiasi evento inusuale», come la possibilecomparsa di grappoli di infezioni gravi o letali o mutamenti nelle modalità di contagio.
Il governo dell’Argentina, Paese tra i più colpiti dal virus (in questo momento è inverno) ha dichiarato l’emergenza sanitaria nazionale dopo che è stata accertata la presenza del virus H1N1 in alcuni maiali. All’inizio del mese, le autorità veterinarie locali avevano avvertito di avere il sospetto che gli operai di un allevamento suino avessero trasmesso il nuovo ceppo virale agli animali. Il passaggio da uomini a maiali aveva fatto parlare di influenza suina, in realtà, la stessa Oms aveva insistito immediatamente perché si evitasse di chiamarla così per evitare panico e strag di maiali.
Dall’autunno prossimo, per prevenire la diffusione della nuova influenza, avrà inizio in Germania la vaccinazione di massa più imponente degli ultimi 50 anni: l’operazione, su base volontaria, costerà alla Sanità federale circa due miliardi di euro, scrive oggi il tabloid Bild. «Gli esperti stimano chel’intera operazione, rivolta a tutta la popolazione, costerà circa due miliardi di euro», ha detto Klaus Vater, portavoce del ministero della Sanità. La prima fase riguarderà circa 25 milioni di cittadini. La precedenza verrà data a chi lavora in settori sensibili come la sanità e la protezione civile. Anche i malati cronici, come i diabetici, rientreranno nelle fasce più a rischio.
Proprio la presenza di malattie preesistenti o la debolezza dei soggetti che si ammalano è il grande fattore di rischio: le vittime dell’influenza provengono da Paesi molto poveri, dove l’accesso alle medicine e alla Sanità è più difficile, o sono malati. In Gran Bretagna, ad esempio, le più recenti morti legate alla nuova influenza - una donna che aveva appena partorito e un bambino di appena sei mesi, soffrivano di malattie preesistenti.
r.e.









   
 



 
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