La 23a Giornata Mondiale della Salute Mentale
 











Ricorre oggi il World Mental Health Day 2014, la 23a Giornata Mondiale della Salute Mentale, coordinata dalla Mental Health Foundation. Una persona su quattro almeno una volta durante la propria vita ha avuto esperienza di un problema legato alla salute mentale. Inoltre, fin dalla metà degli anni ’90 l’Oms ha stabilmente collocato i problemi di salute mentale in cima alla lista delle malattie; la depressione è la prima causa di disabilità al mondo, colpendo globalmente circa 350 milioni di persone, in base ai dati riferiti dall’Università Cattolica di Roma. Oltre alla depressione, tra le problematiche più diffuse, ansia, stress, disadattamento, bipolarità dell’umore ed uso di sostanze; mentre, tra i disturbi ‘emergenti’, quelli del comportamento alimentare, le dipendenze patologiche e i disturbi da stress post-traumatico. Tutte patologie fonte di disagio familiare, sociale e in particolare possono colpire la sfera lavorativa.
Il focus dellaGiornata Mondiale di quest’anno riguarda la schizofrenia, una patologia che riguarda circa 26 milioni di persone al mondo, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La schizofrenia può distruggere la comprensione e l’interpretazione di ciò che accade nella realtà esterna, comportando, durante l’episodio schizofrenico, diverse manifestazioni patologiche, tra cui perdita del contatto con la realtà, pensieri irrazionali e infondati, allucinazioni visive e acustiche e alterazioni del comportamento a causa di queste allucinazioni. Il tutto colpisce non solo chi ne è affetto, ma anche la sua famiglia e le persone che se ne prendono cura.
È importante sottolineare che attraverso la giusta assistenza sanitaria, almeno metà dei pazienti riesce ad avere un pieno recupero.
Secondo i dati riportati sulla pagina web del World Mental Health Day 2014 (http://www.mentalhealth.org.uk/) inoltre, il 50% delle persone conschizofrenia non ha accesso a trattamenti adeguati, mentre il 90% di chi non riceve trattamento vive in paesi in via di sviluppo.
Invece, nel maggio scorso la Mental Health Awareness Week 2014, la settimana dedicata alla consapevolezza e alla conoscenza della malattia mentale, è stata focalizzata sul tema dell’ansia.
In Italia, un problema sempre più diffuso riguarda le dipendenze patologiche, e in particolare quelle comportamentali, come il gioco d’azzardo patologico, le dipendenze affettive e sessuali e le dipendenze da Internet. Ne parla oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, il professor Luigi Janiri, Direttore Scuola di specializzazione in Psichiatria dell’Università Cattolica di Roma, nel corso del convegno che si tiene oggi e domani  presso il Centro per la Pastorale della Salute presso il Vicariato di Roma.
Intitolato “Salute mentale e aree metropolitane: verso una nuova prospettiva”, l’evento, presso Centro per la Pastorale della Saluteal Vicariato di Roma, nasce come proposta di riflessione e di impegno dai lavori del Tavolo per la promozione e la tutela della salute mentale, istituito presso il Vicariato di Roma.
“In questo panorama mobile dal punto di vista diagnostico resta incontestabile il dato dell’ascesa vertiginosa dei problemi di salute mentale e della loro ricaduta sia generale sia in aree e popolazioni speciali, ciò che impone programmi di prevenzione, tutela e trattamento mirati e specifici”, sottolinea il professor Janiri, “dalla salute mentale della donna, dell’adolescente e dell’anziano ai problemi psico-comportamentali negli ambienti lavorativi, dai problemi psicologici delle malattie somatiche croniche e terminali a quelli psicosessuali, dal disagio psichico dei migranti alla prevenzione del suicidio”.
Secondo gli esperti, restano di fatto irrisolte questioni fondamentali legate all’accesso ai trattamenti, allo stigma nei confronti della malattia mentale, all’appropriatezza e allascientificità delle terapie, alle campagne di prevenzione condotte su larga scala. In tal senso, la Giornata Mondiale rappresenta un’occasione di confronto tra le parti e di dibattito su questioni importanti. Ad esempio anche problemi complessi, legati alla salute mentale, tra cui ad la riabilitazione e all’integrazione socio-lavorativa dei pazienti psichiatrici cronici, la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e alla relativa organizzazione del sistema psichiatrico carcerario.
“L’auspicio è che si tenga più in considerazione il disagio psichico e che, pur nelle restrizioni economiche, si ottimizzino e si razionalizzino le risorse e i servizi per la cura dei pazienti”.Viola Rita -q.s.

 









   
 



 
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