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Ingroia: "Intercettazioni fondamentali Io governatore? No, vado in Guatemala" |
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"Mai come in questi casi va ricordato come è davvero importante l’impegno degli investigatori. L’indagine è partita da Palermo per proiettarsi su scenari internazionali e lì, grazie al coordinamento con l’Interpol e le polizie locali, è stato possibile portare a termine l’operazione. E’ la dimostrazione che non ci sono paradisi di impunità e quanto sono importanti le intercettazioni, teniamoci stretti questo strumento d’indagine fondamentale". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, commentando l’arresto del boss palermitano Salvatore Bonomolo, 47 anni, fermato venerdì sera in Venezuela, sulla base delle indicazioni ricevute dagli investigatori della sezione Catturandi della squadra mobile di Palermo. Bonomolo non aveva mai interrotto i suoi contatti con la Sicilia, e questo gli è stato fatale. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto e dal sostituto Lia Sava. "Questo arresto - ha concluso Ingroia -capita in un momento particolare per me, visto che tra qualche settimana andrò in Guatemala. Nel percorso professionale bisogna guardare non solo a casa nostra ma anche fuori, alle mafie transnazionali". Con un sorriso, Ingroia ha smentito l’intenzione di scendere in campo alle elezioni regionali siciliane, in programma il 28 ottobre. "Non mi risulta che io sia candidato alla Regione", ha risposto Ingroia ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle indiscrezioni secondo le quali Italia dei valori gli avrebbe offerto la candidatura a governatore. E a chi lo interpellava sul suo colloquio dei giorni scorsi con Leoluca Orlando, il pm ha rispsoto: "Di questo non voglio parlare".
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