I grillini incontrano il pm Di Matteo: "Mattarella gli esprima solidarietà"
 











"Chiediamo al nuovo presidente della Repubblica, che ha fatto un ottimo discorso su lotta alla mafia e corruzione, di esprimere la sua solidarietà a un magistrato che non è stato solo minacciato ma è stato addirittura intercettato Totò Riina che se ne augura la morte". A dirlo è il deputato del M5s Alessandro Di Battista al termine dell’incontro, al palazzo di giustizia di Palermo, fra una delegazione di pentastellati e il pm antimafia Nino Di Matteo.
"Napolitano non si è degnato di spendere una parola nei confronti del giudice Di Matteo - ha aggiunto - ci auguriamo che Mattarella, che non è in conflitto d’interesse rispetto alla trattativa Stato-Mafia, lo faccia". "Abbiamo constatato con amarezza l’isolamento istituzionale di cui è vittima il pm Nino Di Matteo. Siamo qui per dimostrargli la nostra vicinanza", fa eco il deputato Francesco D’Uva, componente della commissione Antimafia.
A proposito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia,sulla quale il magistrato indaga, D’Uva ha aggiunto: "E’ importante indagare sul passato anche per conoscere il presente". Il parlamentare ha concluso: "vedremo come renderci utili, stando attenti a non essere strumentalizzati".
Anche sulla rottura del patto del Nazareno, annunciata da Silvio Berlusconi in tv, i grillini dicono la loro: "Sono trent’anni che si mettono d’accordo su tutto. Crederemo a una rottura solo quando toglieranno i vitalizi ai politici mafiosi. E chissà se lo faranno". Alla domanda se adesso si apre una nuova fase fra il Movimento e il governo Renzi, Di Battista risponde: "Siamo opposizione, noi speriamo che cambi l’atteggiamento del governo nei confronti degli italiani".
A Di Matteo, il cui nome era tra quelli sottoposti alla rete dal blog di Grillo per le ’quirinarie’, è andata la solidarietà dei cinque stelle non solo per le minacce ricevute recentemente  ma per il suo impegno. "Con la nostra presenza abbiamo voluto riportare l’attenzione sulmagistrato Di Matteo -ha detto Francesco D’Uva- perché ci sembra di avvertire una certa lontananza da parte delle istituzioni. Occorre alzare l’attenzione su questo tema che è passato in secondo piano e ciò è molto grave. Ora ne discuteremo con la base -ha concluso- in modo che il movimento si renda utile evitando, però, che si strumentalizzi questa vicinanza".repubblica









   
 



 
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