Tutti nel burrone... No: infoibati
 











L¡¯ultimo fine settimana di giugno leggevo il commento d¡¯apertura di Rinascita scritto dal direttore Ugo Gaudenzi, perfetta fotografia del crescente irrefrenabile degrado dell¡¯Italia e del mondo su cui quotidianamente sbarriamo gli occhi increduli e angosciati del suo scivolare inesorabile verso un immenso abisso minaccioso (la vittoria "progressiva" di Malthus e del suo figlio prediletto il liberal-liberismo, ndR). Commento che ha suscitato in me un¡¯immagine che, si creda, mi ha colto di sorpresa, perch¨¦ non mi ¨¨ affatto abituale evocarla (anzi, sono nauseata dal suo unico obbligato ricorrere in ipocrite commemorazioni ripetitive di schemi esplicativi il pi¨´ ridotti possibile dell¡¯intero contesto a cuiappartengono).                                                                         E cio¨¨ l¡¯immagine della foiba universale persino inconcepibile dalle prossime vittime, perch¨¦ rese incapaci di pensare-intuire d¡¯essere ad essa destinate, pertanto restando passivamente inerti nel produrre una qualunque reazione o gesto atto a sottrarsi dal divenire tali, rassegnati a subire - come rifiutare?- di farsi precipitare entro quella insondabile oscurarealt¨¤.                                                                                Il mondo attuale, quindi e non solo simbolicamente, paragonabile a una gigantesca foiba risucchiante crescenti migliaia, ormai milioni, di esseri umani da ogni angolo del pianeta terra nelle sue profondit¨¤ inesplorabili. Ripercorrendo un percorso che ricalca in tutta una serie di passaggi la storia, altrettanto trascurata di quella di una ventina di milioni dieuropei.                                                                                        Tralasciando gli altri continenti, citiamo il pi¨´ vicino campionario esemplare (UESE - societ¨¤-unione europei scomparsi dopo la Seconda guerra mondiale) dell¡¯annullamento di una di queste nazioni, il piccolo popolo veneto-istro-dalmata, vissuto in un angolo dimenticato di quell¡¯Italia oggi annientata, percorsa, aggredita in ogni sua parte da orde fameliche di parassiti, interni ed esterni, che ne ingoiano ogni risorsa vitale, fino a svuotarla d¡¯ogni energiacreatrice, d¡¯ogni alimento spirituale, fino ad annullare la forza di sopravvivenza. La storia di quell¡¯angolo di terra, della quale gli italiani si sono lasciati demenzialmente derubare e continuano a collaborare a farlo.                       Vedi Croazia nella UE, vedi mercoled¨¬ 2 luglio ennesima tavola rotonda a Strasburgo (pagata da chi?) che invita famelici sedicenti rappresentanti dei per oltre 60 anni silenziati citrulli a far "raccontare"(!) dai loro presunti discendenti (quanti i "rimasti"?) i torti subiti e i problemi nuovi. Come quello dell¡¯ennesima rapina, una delle ultime, della produzione del vino prosecco, ribattezzato come originario prozek-proscek, con il plauso di chi non ha mai neppure conosciuto, immaginarsi se tentato di risolvere quelli del "mai passato" passato... al solito blateratore di diritti universali, il parlamentoeuropeo.                                                                                                      Di quel passato nessuno riaprir¨¤ mai quelle pagine per collegarle ad altre storie di quei 20 milioni di espulsi, le tessere di un disegno complessivo di una storia europea, anzi, mondiale, che oggi, grazie a Rinascita comincia a rivelare la sua connessione con una unica visione politica perseguita in sostituzione delle organizzazioni statali individuabili secondo confini per lopi¨´ etnici, riconosciuti anche se contestati, magari per secoli.   E¡¯, questa, la visione geopolitica di un unico universale potere volto a sopprimere qualunque differenza tra i soggetti, con lo strumento massimo dell¡¯uniformazione delle gestioni economiche. Cos¨¬ "Rinascita" evidenzia il disegno globale del potere economico in elementi riconoscibili di un programma molto antico, via via consolidatosi in precisi risultati.                                                                                          Tali dati vengonoricollocati in un contesto da cui finora erano stati sottovalutati, ne viene sviscerata la importanza via via che ci avviciniamo ai due "ultimi"- conclusivi- secoli dei due conflitti mondiali, nel produrre il risultato a cui viene ciecamente affibbiata la maschera di "crisi" facilonescamente economico monetaria.                   Nulla che denunci quel disegno e il suo terrificante risultato di profonda mutazione antropo-biologica della vita umana, preludio alla sua non solo fisica, scomparsa.        Entrata a far parte del banale quotidiano vocabolario privato e pubblico la parola "crisi" impedisce la sua efficace sostituzione col ben pi¨´ adeguato termine, ben pi¨´ impegnativo e di assai pi¨´ vasto ambito applicativo a fenomeni- che poi sono la vera realt¨¤- riprodotta nella fotografia di Rinascita del 26 giugno (Uomini che finiscono nel baratro, ndR) - e cio¨¨il vocabolo apocalipsis-apocalisse, ossia rivelazione, esposizione di tutto ci¨° che della storia universale, di questo finora creduto pienamente, persino razionalmente conoscibile e spiegabile universo umano, a partire da quello europeo.    L¡¯apocalisse quanto squarcia senza sosta la copertura di menzogne che ha nascosto e deformato la riproduzione del reale disegno sottostante allo svolgimento delle vicende che hanno caratterizzato secoli di storie considerate localisticamente, presentate separatamente e perseguite da interessi spacciati per contrastanti, fino al conflittoarmato.                                                                                                       Grazie allo straordinario impegno di revisione delle pi¨´ accreditate da decenni propalate storiografie ufficiali, Rinascita sta svolgendo capitolo dopo capitolo la presentazione di pagine di una apocalissi senzaconfini.                                         Senza confini, in modo particolare, per quel che riguarda l¡¯Europa, anche se di giorno in giorno se ne scopre la connessione estesa ad altri continenti, senza limiti n¨¦ di spazio n¨¦ di tempo n¨¦ di uso critico alla documentazione attinta alle fonti pi¨´ diverse, persino dalle tradizioni religiose, morali, delle lontane culture.                                  E¡¯ evidente la necessit¨¤ di affrontare la difficile operazione alla quale dovrebbe acconsentire ogni cittadino, con il rifiuto delle deleterie ideologieimperanti.              Un campo di utile confronto in tal senso potrebbe offrire, anche grazie alla disponibilit¨¤ ininterrottamente offerta da questa combattiva e combattuta, coraggiosa, Rinascita, lo studio sulla funzione e sulla manipolazione millenaria della moneta, pubblicato gi¨¤ negli anni ¡¯90 da Giacinto Auriti, e "ripescata" nel numero citato del quotidiano.          Le immediate informazioni ricercate su autore e argomento - cos¨¬ strettamente collegato alla "crisi" mi hanno permesso di notare quanto importante ne sarebbe l¡¯approfondimento, tra cui fa parte quello dell¡¯ l¡¯attacco portato alle tesi di Auriti dalla Banca d¡¯Italia, con denunce, processi, condanna del coraggioso "esperimento"







   
 



 
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