Il rilancio di una regione sulle note di una canzone
 







di Rosario Ruggiero




Nato il 9 agosto 1903 a Sant’Agnello di Sorrento, e morto a Roma il 22 gennaio 1982, pianista, direttore d’orchestra e compositore formatosi sotto autorevoli guide nelle aule del conservatorio “San Pietro a Majella”, apprezzato concertista, in Italia ed all’estero, autore di musica da camera e sinfonica, Salve D’Esposito rivolse la sua sensibilità creativa anche alla canzone classica napoletana e dalla sua penna vennero fuori generosamente melodie a cullare anche versi di Nicola Salerno (NISA), Michele Galdieri, Giuseppe Marotta o Domenico Rea, su tutte, per celebrità, “Me so’’mbriacato ’e sole” e quell’ “Anema e core” già intonata in tutto il mondo, anche tradotta nelle più svariate lingue, dalle voci di Beniamino Gigli, Giuseppe Di Stefano, Frank Sinatra, Achille Togliano ed infiniti altri ancora.
Oggi, a Napoli, da un’idea del presidente dei Distretti Turistici della Campania, Vincenzo Marrazzo, unitamente all’Assessorato allo Sviluppo e alla
Promozione del Turismo, in collaborazione con l’associazione “Anema e Core” che fa capo a Luisa D’Esposito, figlio del compianto artista, nasce il Premio “Campania… Anema e Core”.
«… è un riconoscimento a chi ha concorso a diffondere in Italia e nel mondo una positiva immagine alla Regione Campania», come si legge su note illustrative dell’evento.
Così, il 22 marzo scorso, presso la Mostra d’Oltremare del capoluogo campano, sono stati attribuiti ben quattordici premi a figure imprenditoriali, politiche, ovviamente musicali, e non solo.
E chissà se quell’antico, illustre musicista, vergando le prime note del suo più celebre componimento, immaginasse che un giorno sarebbe suonato fiducioso inno di rilancio economico e civile della sua terra.