Cuba, Fidel a Obama: "Non abbiamo bisogno di regali dall’impero"
 











Fidel Castro

"I cubani hanno rischiato un infarto quando hanno ascoltato Obama definire cubani e americani ’amici e vicini’". Fidel Castro, 89 anni, ha scelto le colonne del Granma, il quotidiano di Stato cubano, per prendere le distanze dalle parole di amicizia pronunciate dal presidente americano Barack Obama durante la sua recente, storica visita a Cuba.
In un editoriale intitolato ironicamente "Fratello Obama", l’ex lider maximo sottolinea che i cubani non hanno bisogno "che l’impero ci faccia dei regali di qualsiasi genere, i nostri sforzi saranno legali e pacifici, dal momento che questo è il nostro impegno verso la pace e la fraternità di tutti i popoli".
Castro ha definito "parole mielose" quelle pronunciate da Obama nel discorso tenuto all’Avana, ed ha ricordato invece la lunga lista di contenziosi passati e presenti fra Cuba e le varie amministrazioni statunitensi.
Nel suo editoriale, Fidel avverte che 60 anni di blocco e "aggressioni" non si
dimenticano, e che il popolo del suo "nobile Paese" non ha bisogno di "regali dall’impero". I cubani, assicura, "non rinunceranno alla gloria, ai diritti e alla ricchezza spirituale che hanno conquistato con lo sviluppo dell’educazione, con la scienza e con la cultura". Nelle sue consuete ’riflessioni’ pubblicate sul Granma, Castro ricorda che che Cuba è in grado "di produrre alimenti e ricchezze materiali con l’impegno e l’intelligenza del nostro popolo".
"Dopo un blocco di quasi 60 anni", chiede incalzando: "E coloro che sono morti negli attacchi mercenari a navi e porti cubani, un aereo di linea fatto esplodere in volo, invasioni di mercenari, attacchi multipli di violenza e prove di forza?". Per Castro, i cubani durante la visita di Obama, sono stati sommersi da un "diluvio di concetti del tutto nuovi" come il proposito di lasciarsi alle spalle la Guerra fredda, il "tendere una mano di amicizia" al popolo cubano.repubblica.it