GIULIETTO CHIESA, BERGOGLIO E TANTI ALTRI
 











Estati fredde, sole che non splende, cieli sempre coperti da una cappa di polveri di metalli, rombo di bombardieri dispensatori di chimica mortifera di giorno e di notte; questa è la realtà odierna in Italia.
I leccapiedi del potere, siano essi le associazioni naturalistiche o i sinistri, gli ecclesiasti o i verdi, gli arcobaleni o i perbenisti di ogni razza, sesso e ceto, sono impegnati nella grande menzogna della propaganda riguardante la presunta pericolosità della Co2 e la responsabilità della stessa nel processo del presunto riscaldamento globale.
Sono bugie crasse e stupide che si basano sul paradosso che gli indotti mutamenti climatici -che hanno portato al raffreddamento delle estati ed alla mancanza di cielo sereno d’inverno e quindi mancanza di gelo- siano dovute dalle emissioni di combustibili fossili, mentre è palese anche al più ignorante degli individui, che qui ad aumentare è solamente il freddo, la siccità e l’oscuramento del sole dovuto alle
migliaia e miglia di irrorazioni chimiche in Europa, Usa e paesi vassalli.
Quello che l’impero sta per imporre è un blocco delle attività economiche ed un blocco dell’utilizzo delle fonti naturali di energia ovvero legno e petrolio, per limitare e danneggiare fortemente le attività produttive dei paesi in via di rapido sviluppo che già ora sovrastano l’Impero in bancarotta.
Ovviamente i vincoli valgono solo per i paesi sudditi mentre per gli Usa le le  limitazioni motivate nel protocollo di Kyoto non valgono. Sembra una gigantesca presa per i fondelli e i nostri governanti zerbini, i nostri politici di plastilina non si pongono dubbi nè accettano critica alcuna e la burla del riscaldamento climatico sta diventando uno psicodramma collettivo, preludio di una vera e propria catastrofe ambientale.
Ed ecco Giulietto Chiesa che coccola il Papa con la storia del riscaldamento del clima e la lobby del carbonio. Anzichè parlare della   truffa dei certificati verdi
quotati in borsa ai danni degli utilizzatori di energia elettrica in ogni parte del mondo -costretti a pagare prezzi da usura per l’imposizione del sovraprezzo sulla corrente elettrica prodotta da fonti fossili-  il nostro non fa parola degli immensi guadagni dei monopolisti delle presunte fonti rinnovabili. Che sia consaspevole di questo problema? Insomma Giuliè, ci sei o ci fai? NDR
Giulietto Chiesa
Con la sua enciclica “Laudato sì” Papa Francesco ha aperto le ostilità contro il potentissimo “Partito del Carbonio”.
Un partito quasi onnipotente, visto che è l’espressione di quelli che Paul Krugman, premio Nobel per l’economia, definì i "padroni universali", quelli che stanno portando il nostro pianeta alla catastrofe ecologica e sociale.
Ma, tra le molte novità di questo Papa, e di questa enciclica, c’è il fatto che in essa prevale la preoccupazione e l’allarme. Non solo. E’ un appello piuttosto drammatico ai popoli dell’Occidente affinché rinuncino, almeno in
parte, alle loro pretese di dominazione e di conquista. Poiché è ben vero che il contenuto dell’enciclica concerne in primo luogo la gigantesca tematica dei cambiamenti climatici in corso, per mano dell’Uomo, ma è altrettanto evidente che il Papa (e la commissione vaticana Justitia et Pax  che è stata la sede dell’elaborazione del testo) hanno ben presenti tutte le implicazioni sociali, politiche, oltre che strategiche, che il problema comporta.
Non vi potrà, ad esempio, essere pace nel mondo se non vi sarà uno sforzo congiunto degli stati e dei popoli per fare fronte alle conseguenze che si stanno già vedendo in caso non si riesca a fermare il riscaldamento climatico alla superficie del nostro pianeta.
Lo stabilimento a Parigi da anni inquina ambiente. Basterà un po’ di “economia verde”, o di “sviluppo sostenibile” per scongiurare la catastrofe?
Invece si va al Summit mondiale di Parigi, all’inizio del prossimo dicembre, con ben poche speranze di un accordo verso una
drastica riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
Il Papa sembra prendere atto della prevalenza di ottimismi infondati, di facciata, ai piani alti del potere. Dove si pensa che le cose si aggiusteranno da sé, e che basterà un po’ di "economia verde", o di "sviluppo sostenibile" per scongiurare la catastrofe.
Si vedano in proposito le conclusioni del recente G-7 tedesco, che hanno accettato il limite massimo di un aumento della temperatura ai 2 gradi centigradi. Tra gli applausi della stampa europea (assai meno di quella americana), si è salutato il riconoscimento dell’esistenza del problema da parte di quelle che, ancora per poco, sono le massime potenze industriali del mondo. Ma si è ignorato che il giudizio degli esperti (per esempio di quelli che si sono riuniti recentemente a Roma nel symposium promosso dalla Fondazione Italiani e dal New Policy Forum), che ritengono che 2 gradi centigradi siano non il confine tra la sicurezza tranquillizzante e il disastro, ma tra
il disastro inevitabile e l’inenarrabile successione di sconvolgimenti planetari che sfuggiranno al controllo della comunità umana.
Il fatto è che le emissioni di Co2 e di metano stanno crescendo vertiginosamente. Proclamare intenzioni, per quanto lodevoli, non basta. E i fatti dimostrano il contrario. Mentre i tempi che avvicinano l’ecosistema al collasso si accelerano ben oltre le previsioni già molto gravi che vennero formulate appena quindici anni fa.
L’enciclica — che prende il titolo dalle primissime parole del "Cantico dei Cantici" di San Francesco — non fissa linee di demarcazione (e non avrebbe potuto farlo). Ma è chiarissima nella denuncia della insostenibilità dell’attuale sviluppo, della violenza che il capitalismo finanziario impone agli  uomini e alla natura, della necessità assoluta non di un freno a questo sviluppo ma di una vera e propria inversione di marcia, materiale e concettuale, cioè spirituale.
I vulcani sono pure il fattore per via di quale non si
riesca a fermare il riscaldamento climatico alla superficie del nostro pianeta.
Il Partito del Carbonio proprio questo non vuole. E inventa ogni trucco ingegneristico per impedire che a questa inversione di marcia si giunga.  Le grandi concentrazioni bancarie e industriali si rendono conto perfettamente che occorrerebbe una gigantesca opera di riconversione energetica e strutturale, che a sua volta modificherebbe i rapporti di forza politici in ogni area del mondo. E faranno di tutto per impedire il cambiamento. Da Kyoto in avanti ci sono riuscite.
Il Papa andrà presto a Washington tra le polemiche più aspre. In effetti il Senato statunitense è il nemico principale di ogni accordo in materia. La cattedrale americana della demenza sviluppista — i moderni  "mercanti del Tempio" — contesta addirittura al Papa di Roma il diritto di esprimersi sui loro propri dogmi sviluppisti. Il primo a farsi avanti, sostenuto dai principali media USA, è stato Jeb Bush, il candidato più in
vista della destra alla futura presidenza degli Stati Uniti.
Ma questa enciclica farà sicuramente il giro del mondo. E’ un’arma potente che Francesco mette nelle mani dei più poveri e più deboli. Sarà utile, soprattutto per loro, studiarla e farne uso.stampalibera