Expo, la denuncia: Usati semi nocivi ai bimbi L’azienda: Innocui, solo sacchi prestampati
 











-Ma cosa abbiamo seminato? Sono sconcertata!-, scrive Alessandra Lanza su Facebook, allegando tre foto scattate il 28 febbraio, durante la semina, nel quartiere di Porta Nuova a Milano, di un immenso campo di grano. Si tratta di un’opera d’arte regalata dalla Fondazione Catella (di Manfredi Catella, il costruttore dei grattacieli ceduti pochi giorni fa al Qatar) e da fondazione Trussardi alla città in occasione di Expo 2015.
L’Esposizione Universale è dedicata proprio al tema del cibo e della sostenibilità ambientale. Da cui l’idea della grande opera artistica urbana, Ma, nota Alessandra, sul retro dei pacchi di semi aperti di fronte ai cinquemila milanesi che hanno partecipato all’evento d’inaugurazione, aiutando nella semina, c’è ben scritta un’avvertenza preoccupante: «Tenere lontano dalla portata dei bambini, degli animali domestici e della fauna selvatica. Evitare il contatto con la pelle e le vie respiratorie ed indossare indumenti
protettivi».
Si tratterebbe infatti di semi conciati, industriali, rivestiti di farmaci per renderli resistenti. «Anche gli operai specializzati maneggiano questo tipo di sementi utilizzando i guanti», spiega Mario Salvi, responsabile tecnico di Confagricoltura, fra le promotrici del progetto, ma per quanto riguarda un frutteto che verrà piantumato in futuro: «Dare in mano questi semi a dei bambini, a mani nude, è assolutamente poco responsabile, almeno».
Eppure sembra esattamente quello che è successo: centinaia di bambini a mani tese davanti al sacco aperto, per diventare contadini per un giorno. Possibile? I commenti ad Alessandra sono decine, sempre più preoccupati. La notizia inizia a girare in Rete. «Abbiamo contattato i referenti del progetto e la ditta che ha fornito i semi», risponde allora su Twitter a un attivista No-Expo, Abo, il Comune di MIlano: «Produttori Sementi Bologna ha dichiarato che per la Festa della semina sono stati usati solo semi non trattati in quanto
tali, assolutamente adatti a essere maneggiati da chiunque, anche dai bambini, senza alcun pericolo».
«Tutti i sacchi dell’azienda PSB sono prestampati», continua il comune: «e, da direttiva ESA, contengono le indicazioni di sicurezza. Per la semina tutti i sacchi PSB presenti erano nuovi. Sono stati riempiti esclusivamente col seme non trattato».
La Produttori Sementi Bologna ha scritto anche a "l’Espresso". «Ci teniamo a rassicurare la cittadinanza milanese intervenuta sull’assoluta sicurezza dei semi utilizzati», spiegano in un commento: «Come già comunicato, per l’evento abbiamo utilizzato semi non trattati e quindi perfettamente adatti a essere maneggiati da chiunque a mani nude, senza correre alcun rischio per la propria salute. I sacchi, riportanti le indicazioni conformi alle direttive sulla possibile nocività delle sementi, erano nuovi e mai utilizzati per il trasporto o lo stoccaggio. La loro presenza sul luogo dell’evento era finalizzata al solo scopo promozionale per
dare visibilità all’azienda». «Una volta di più ci teniamo a rassicurare», continua la nota: «tutte le famiglie che hanno partecipato a questo importante evento cittadino sul fatto che in nessun caso la loro salute e quella dei loro cari èstata messa a repentaglio».
Insomma, i semi in realtà sarebbero stati naturali. Industriali solo i pacchi. Una rassicurazione. Ma ad alcune mamme resta il dubbio. Mentre si avvicina l’Esposizione Universale. Francesca Sironi,l’espresso