Ucraina, Putin: "Non accetteremo ultimatum". Kiev denuncia: "Nel week end 1500 soldati russi hanno varcato la frontiera"
 











Putin non accetterà nessun tipo di ultimatum sull’Ucraina. La temperatura torna a salire nell’est dell’Ucraina dove gli sforzi diplomatici franco-tedeschi non sembrano per il momento portare a risultati significativi. E l’annuncio del Cremlino testimonia che il leader russo non sembra gradire la pressione che i leader occidentali stanno esercitando per risolvere definitivamente il conflitto nel Donbass.
L’altolà arriva proprio mentre il governo di Kiev denuncia che 1500 soldati russi hanno sconfinato nel corso del week-end entrando in territorio ucraino.Rischia dunque di saltare il vertice di Minsk previsto per mercoledì prossimo tra Poroshenko, Putin, Merkel e Hollande. Il piano di pace franco-tedesco per risolvere il conflitto nell’est dell’Ucraina, presentato venerdì al Cremlino, non sembra convincere Putin che oggi è tornato ad accusare l’occidente di interferenza nella questione ucraina. L’accordo prevederebbe una zona demilitarizzata di
50-70 chilometri e una autonomia ancora maggiore per i cittadini russofoni dell’est dell’ex repubblica sovietica, ma sono ancora molti i nodi da sciogliere.
"La questione ucraina non è esplosa per colpa della Russia ma è una conseguenza dei tentativi degli Usa e dei loro alleati occidentali che si ritengono ’vincitori’ della Guerra fredda di espandere dappertutto la loro volontà", ha detto il leader russo in un’intervista al quotidiano egiziano Al-Ahram.
Incertezza sul vertice di Minsk è stata manifestata anche dal ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeir secondo il quale l’incontro "non è ancora sicuro". Il pericolo di un fallimento degli sforzi diplomatici resta dunque alto e il rischio di una ulteriore escalation del conflitto appare dietro l’angolo, nonostante tutti i leader occidentali ritengano che la situazione nell’Ucraina orientale possa risolversi solo per via diplomatica.
Fonti Ue fanno sapere che Bruxelles è pronta ad approvare l’allungamento della
lista delle sanzioni individuali per i separatisti ucraini ed i russi che li sostengono. Il provvedimento, previsto per oggi, potrebbe slittare, per motivi di opportunità, a dopo il vertice di Minsk qualora non si ottengano risultati significativi. La strategia delle sanzioni economiche verso la Russia da parte della Ue incomincia a mostrare le prime crepe: la Spagna ha reso noto che le sanzioni imposte dall’Ue alla Russia sono costate ai Ventotto già 21 miliardi di euro di esportazioni, molto di più rispetto agli Usa che ha scambi commerciali limitatissimi con la Mosca (35 miliardi contro i 411,9 dell’Ue).
Continuano gli sforzi diplomatici della cancelliera tedesca Angela Merkel: dopo gli incontri con Putin e Poroshenko della settimana scorsa, oggi la leader tedesca è volata a Washington per un faccia a faccia con il presidente Usa Barack Obama. Nei giorni scorsi diversi esponenti dell’amministrazione Usa hanno ipotizzato la fornitura di "armi letali" all’Ucraina, un’ipotesi però
considerata sbagliata da gran parte dei leader europei, Merkel in testa.
In Ucraina 16 morti nelle ultime 24 ore. Nel Donbass intanto si continua a combattere. Nelle ultime 24 ore sedici persone (nove soldati e sette civili) sono stati uccisi da bombardamenti secondo quanto comunicato dalle autorità di Kiev. Mentre 26 sono i militari feriti. I colpi di artiglieria dei separatisti sono caduti sulle città di Avdiivka e Debaltseve, i punti più caldi della linea del fronte negli ultimi giorni. A Donetsk un impianto chimico è stato colpito nella notte producendo un’esplosione così potente da essere udita in tutta la roccaforte dei separatisti del sud-est ucraino. Secondo il portavoce del ministero della Difesa dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Eduard Basurin, ci sono dei feriti ma non si registra nessuna fuga di sostanze chimiche nell’atmosfera.