Inquinamento, un milione e mezzo di animali vittime di rifiuti di plastica negli ocean
 











Muoiono soffocati dai nostri rifiuti. Uccelli, pesci, balene, tartarughe: un milione e mezzo di animali, ogni anno, sono vittime di rifiuti di plastica scaricati negli oceani. E il problema è destinato a peggiorare, dice Laurence Maurice, dell’Istituto francese di ricerca per lo sviluppo (IRD).
"Ogni anno, 1,5 milioni di animali sono uccisi dalla plastica", spiega lo scienziato ospite al "Water Week" francese, forum che si è tenuto questa settimana a Quito, Ecuador. Presentato in quest’occasione, lo studio dell’IRD parla di un vero e proprio "settimo continente". Diverse "isole" fluttuanti fatte di rifiuti, che si spostano alla deriva sul Pacifico, Atlantico e sull’oceano Indiano.
"Nel Nord Pacifico, il 30 per cento dei pesci ha ingerito plastica durante il loro ciclo di vita", osserva Laurence Maurice. Avvistata per la prima volta nel 1997, è proprio in questo oceano, tra le coste della California e le Hawaii, che si trova la più grande delle
"isole" di rifiuti. Da allora le sue dimensioni sono triplicate, arrivando a 3,5 milioni di chilometri quadrati, sette volte la Francia.
Ogni anno questa massa fluttuante cresce di "80 mila chilometri quadrati" continua l’esperto in chimica dell’acqua dell’IRD. Nel 2011, la Società per la conservazione delle balene e dei delfini aveva già lanciato l’allarme spiegando che i rifiuti di plastica costituivano una minaccia letale per questi animali "sia per ingestione che per soffocamento". Dal 2012, la prestigiosa rivista Biology Letters ha descritto questo tipo di rifiuti "zuppa mortale". Sono residui di plastica, che a volte arrivano fino a 1.500 metri di profondità.
Spinte dalle correnti oceaniche, le "isole" letali restano intrappolati in vortici che non ne permettono la biodegradazione. Così una bottiglia, per esempio, "resta intatta perché batteri e funghi non attaccano la plastica", continua Maurice spiegando come l’80% dei rifiuti di plastica sia composto da polietilene, un
materiale semplice e poco costoso, ma anche un polimero estremamente resistente.
Alla conferenza di Quito, il quadro disegnato da Laurence Maurice è stato preoccupante. Le specie marine ingeriscono rifiuti di plastica con il cibo e gli animali muoiono intossicati. "Dal corpo di una balena una volta abbiamo estratto 20 chili di plastica" dice. Anche gli uccelli marini sono vittime dei rifiuti, come l’albatro che pesca negli oceani il cibo per i pulcini. "Un giovane albatro è stato trovato morto, aveva lo stomaco pieno di plastica perché i suoi genitori avevano scambiato i coperchi della bottiglie con il cibo", spiega il ricercatore francese.r