Convoglio russo varca frontiera con Ucraina. Kiev: "Violati tutti gli accordi". Condanna da Ue e Nato
 











"Una diretta invasione della Russia". Così il governo ucraino ha definito senza giri di parole il passagio dei primi tir del convoglio umanitario inviato da Mosca e in attesa di entrare nell’ex repubblica sovietica. La sfida del Cremlino è arrivata inattesa, dopo che nei giorni scorsi la tensione tra i due paesi sembrava essersi allentata. Questa mattina invece è arrivato l’ordine di far procedere il convoglio verso il territorio ucraino. Circa la metà dei 280 camion Kamaz dipinti di bianco carichi di acqua, generatori e sacchi a pelo destinati alle popolazioni civili dell’Ucraina orientale sono entrati in territorio ucraino attraverso il valico di Izvaryne, in mano ai ribelli separatisti filorussi. Alcuni convogli hanno già raggiunto la cittadina di Lugansk. L’azione russa è stata condannata da Ue e Nato.
La reazione ucraina. "La Russia è responsabile di qualsiasi cosa possa accadere ai tir", ha affermato il governo di Kiev. Il capo dei servizi
di sicurezza ucraini, Valentin Nalivaicenko, ha assicurato che il convoglio non sarà oggetto di attacchi, per evitare qualsiasi provocazione. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha definito l’accaduto "una violazione del diritto internazionale" da parte della Russia. Il Capo dello Stato ucraino ha chiesto alla Russia di riportare la situazione relativa agli aiuti umanitari nell’ambito del quadro giuridico internazionale.
Le reazioni internazionali. Ue e Nato hanno condannato l’azione russa, mentre per ora tacciono gli Stati Uniti. La Farnesina ha condannato l’accaduto in una nota: l’Italia considera "gravissimo che un convoglio di 134 veicoli russi sia entrato in territorio ucraino, pur con dichiarati scopi umanitari, senza la necessaria autorizzazione di Kiev". Per il ministero degli Esteri "si è trattato dunque di un’azione unilaterale e contraria al quadro normativo e di sicurezza richiesto dall’Icrc, necessario per assicurare all’intervento carattere neutrale, imparziale e
indipendente". E’ fondamentale, secondo la Farnesina, che gli aiuti umanitari si svolgano "secondo regole e principi di diritto internazionale e umanitario".
Anche dal segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen è arrivata una netta condanna dell’azione russa. L’Alleanza atlantica accusa Mosca di armare le forze separatiste in Ucraina anche con "artiglieria pesante e carri armati", mentre "continua un allarmante schieramento di truppe russe vicino ai confini ucraini" ammonisce Rasmussen.
L’Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, Caterine Ashtone, ha condannato l’azione unilaterale russa, definendola "una chiara violazione del confine ucraino" e ha invitato Mosca "a ritornare sui suoi passi".
Colonna di tir scortata dai ribelli. Mosca: "Nessuno blocchi missione". La Croce rossa internazionale, in un primo momento segnalata alla guida del convoglio, ha smentito con un tweet la circostanza a causa della "volatile" situazione della sicurezza sul
campo. "Le parti non hanno offerto sufficienti garanzie di sicurezza" ha comunicato l’organizzazione umanitaria. Ad accompagnare la colonna di tir ci sono i separatisti armati. Kiev ha riferito che ai suoi doganieri è stato impedito
di controllare interamente il contenuto del convoglio. Gli aiuti umanitari erano stato bloccati nei giorni scorsi per il timore di Kiev che la missione umanitaria potesse essere utilizzata da Mosca come copertura per un’invasione, con l’invio di rinforzi ai separatisti filorussi.
"Non possiamo più sopportare questo oltraggio, queste chiare bugie e questo rifiuto di Kiev di giungere a un accordo. La Russia ha deciso di agire", si legge in una nota del ministero degli Esteri. "La nostra colonna di aiuti umanitari si è messa in movimento verso Lugansk", aggiunge il comunicato. "Mettiamo in guardia contro ogni tentativo di bloccare la missione puramente umanitaria, che è stata preparata molto tempo fa, in un clima di totale trasparenza e in collaborazione
con la parte ucraina" conclude la nota russa.
Esercito ucraino avanza ad est. L’avanzata dell’esercito sembra inarrestabile, anche se la riconquista delle roccaforti ribelli procede lentamente. La Difesa ucraina ha comunicato di aver distrutto 11 lanciamissili Grad e tre carri armati nei pressi della città di Snizhne. 100 ribelli sono rimasti uccisi nell’offensiva. Il governo ucraino ha confermato l’abbattimento di un elicottero militare Mi-24 da parte dei filorussi
nei pressi di Gheorghievka, nella regione di Lugansk, avvenuto due giorni fa. Morti i due piloti. I ribelli hanno annunciato di aver recuperato due postazioni ad ovest di Snizhne e di aver catturato 13 soldati ucraini.
Ieri Mosca aveva smentito la notizia data da Kiev della cattura nell’area di Lugansk di due mezzi blindati delle forze armate russe, un fatto che, se confermato, avvvalorerebbe la tesi di un sostegno militare di Putin ai ribelli filorussi che lottano per la secessione delle regioni orientale dell’ex
repubblica sovietica.
Prosegue la guerra di sanzioni. Dopo McDonald, si apre un nuovo fronte nella guerra di sanzioni tra il Cremlino e l’Occidente: studi di laboratorio in Russia sul whisky Jack Daniel Tennessee, prodotto negli Stati Uniti, hanno rivelato nel suo contenuto benzile benzoato, sostanza ampiamente utilizzata come pesticida contro gli acari. Lo ha reso noto l’agenzia russa per la sicurezza alimentare. La notizia potrebbe preludere ad ulteriori contro-sanzioni russe nei confronti dei prodotti made in Usa e Ue.
Volo MH17, 20 salme malesi rientrate in patria. Sono arrivate a Kuala Lumpur le salme di 20 delle vittime malesi del volo MH17 della Malaysia Airlines abbattuto lo scorso 17 luglio nei cieli dell’Ucraina. Si tratta del primo rimpatrio delle vittime in Malesia e il governo ha annunciato che le altre dovrebbero rientrare presto. Per l’occasione è stato dichiarato un giorno di lutto nazionale, il primo nella storia del Paese. Il governo ha invitato i cittadini a
vestirsi di nero e un minuto di silenzio è stato osservato durante il trasporto dei carri funebri dalla pista dell’aeroporto ai funerali privati. repubblica.it